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Algoritmo illegittimo e mancata supplenza GPS, Tar di Roma sancisce ricalcolo punteggio e risarcimento

L’algoritmo non assegna la cattedra ad una docente nelle GPS. Il Tar di Roma ristabilisce lo stato di diritto col ricalcolo punteggio e risarcimento

Supplenze

Il Tribunale del lavoro di Roma ha rilevato problemi nell’assegnazione delle supplenze tramite un algoritmo, che ha portato a un mancato conferimento dell’incarico a una docente con un punteggio più alto, considerandola indebitamente come rinunciataria. Questo ha sollevato questioni sulla legittimità dei presupposti su cui si basava l’algoritmo.

Algoritmo illegittimo e mancata supplenza GPS: riscontro del ricorso al Tar Roma con ricalcolo del punteggio e risarcimento alla ricorrente

La docente, con il supporto degli avvocati Aldo Esposito e Ciro Santonicola, ha ottenuto il riconoscimento del suo diritto a un incarico di supplenza per l’anno scolastico 2022/23, oltre al risarcimento per le retribuzioni perdute e l’attribuzione di un punteggio complessivo di 12 punti. Questo esito giudiziario evidenzia un importante precedente nella gestione degli incarichi di supplenza.

La vicenda ha origini quando la docente, nonostante un punteggio elevato, non riceve l’incarico di supplenza nelle GPS. La sua posizione viene scavalcata da docenti con punteggi inferiori, a causa di una controversa interpretazione dell’algoritmo di assegnazione, che la considerava rinunciataria per non essere stata assegnata nel primo turno di supplenze.

Clamoroso errore dell’algoritmo per le supplenze da GPS: sentenza del Tribunale del Lavoro di Roma

Il giudice Dott. Ottavio Picozzi ha stabilito che l’interpretazione data dall’Amministrazione era basata su presupposti illegittimi, condannando il Ministero al risarcimento del danno patrimoniale subito dalla docente. La sentenza sottolinea l’irragionevolezza di un sistema che preclude a candidati meritevoli l’accesso a incarichi di supplenza basandosi su una gestione discutibile delle preferenze e delle graduatorie.

Questa sentenza pone in evidenza la necessità di rivedere i criteri e gli algoritmi utilizzati per l’assegnazione degli incarichi di supplenza da GPS, assicurando che siano basati su principi di equità e merito. La decisione del Tribunale del lavoro di Roma rappresenta un passo importante verso una maggiore trasparenza e giustizia nel sistema scolastico italiano, garantendo che i docenti siano valutati e assegnati in modo equo e conforme alle loro qualifiche e al loro punteggio.

Le conclusioni del Giudice del Lavoro di Roma

Ecco di seguito, le conclusioni del giudice sul ricorso in questione:

P.Q.M.

– In accoglimento della domanda proposta da…, accerta il diritto della ricorrente ad essere destinataria di una proposta di contratto di supplenza fino al termine delle attività scolastiche per l’anno scolastico 2022/23 in una delle sedi di preferenza espresse in domanda con riferimento alle GPS di Seconda Fascia – Provincia di Roma per la classe di concorso ….;

– Per l’effetto condanna il Ministero resistente a riconoscere alla ricorrente il diritto al punteggio complessivo di n. 12 punti per l’incarico di supplenza, nonché al risarcimento del danno parametrato alle retribuzioni mensili perdute in ragione dell’incarico di supplenza negato, oltre accessori di legge”.

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