L’Ape Sociale consente a chi ha almeno 63 anni e 5 mesi di uscire dal mercato del lavoro prima della pensione di vecchiaia. Questa misura, a carico dello Stato, garantisce un’indennità sostitutiva fino al raggiungimento dell’età pensionabile. Per accedervi, è necessario aver terminato la NASpI da almeno 3 mesi. Tra gli altri requisiti, bisogna aver lavorato per almeno 18 mesi nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto di lavoro e avere 30 anni di contribuzione.
Quota 41 consente il pensionamento anticipato al raggiungimento di 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica. Questa misura è riservata ai lavoratori precoci, cioè a chi ha maturato almeno 12 mesi di contributi prima dei 19 anni. Per i disoccupati, è essenziale che l’indennità NASpI sia cessata da almeno 3 mesi. Tuttavia, la recente sentenza della Corte di Cassazione potrebbe portare a cambiamenti significativi, consentendo l’accesso all’Ape Sociale anche a chi non ha percepito la NASpI.
L’Ape Sociale e Quota 41 offrono soluzioni concrete per i disoccupati che desiderano anticipare l’uscita dal mondo del lavoro. Conoscere i requisiti e le modalità di accesso a queste misure può fare la differenza per chi si trova in difficoltà. Tenere d’occhio le evoluzioni normative, come la recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 24886 del 17 settembre 2024 ha segnato un importante passo avanti, consentendo l’utilizzo della contribuzione figurativa per il calcolo dei requisiti necessari all’accesso alla pensione anticipata.
Questa decisione rappresenta una svolta rispetto alle disposizioni precedenti, ampliando le opportunità per i lavoratori di anticipare l’uscita dal mercato del lavoro e per sfruttare al meglio le opportunità offerte dal sistema previdenziale.