Con la sentenza n. 427/2024, pubblicata il 24 settembre 2024, il Tribunale di Cuneo ha emesso un’importante decisione in merito all’abusiva reiterazione dei contratti a termine nel settore scolastico.
La sentenza ha condannato il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) a risarcire un insegnante di religione cattolica, vittima di una serie di contratti annuali consecutivi, applicando la nuova normativa prevista dall’art. 36 comma 5 del D.lgs. 165/2001, recentemente modificato dal D.L. 16 settembre 2024, n. 131.
Dettagli della sentenza sulla violazione dei contratti a termine
Il giudice ha stabilito che, in base alla normativa vigente, la violazione delle disposizioni sui contratti a termine da parte delle pubbliche amministrazioni non può portare alla costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Tuttavia, il lavoratore ha diritto a un risarcimento per il danno subito a causa della reiterazione abusiva dei contratti.
In particolare, l’art. 36 comma 5 prevede che il risarcimento sia calcolato in un’indennità compresa tra quattro e ventiquattro mensilità dell’ultima retribuzione, considerando la gravità della violazione e la durata complessiva del rapporto lavorativo.
Nel caso specifico, il Tribunale ha riconosciuto all’insegnante il diritto a una mensilità per ogni anno di abusiva reiterazione, calcolando il risarcimento complessivo in 18 mensilità, per un importo totale di 52.893,72 euro, considerando che l’ultima retribuzione mensile di riferimento era pari a 2.938,54 euro.
Rilevanza della sentenza del Tribunale di Cuneo
La sentenza rappresenta una prima applicazione della normativa modificata dall’art. 36, comma 5, del D.lgs. 165/2001, introdotta per adeguarsi alle normative comunitarie e contrastare l’abuso dei contratti a termine nelle pubbliche amministrazioni.
Questo provvedimento apre la strada a risarcimenti di rilievo per migliaia di insegnanti che, come nel caso del ricorrente, hanno subito l’abusiva reiterazione di incarichi a tempo determinato per lunghi periodi.
Questa decisione si inserisce in un contesto giuridico di crescente attenzione alla tutela dei lavoratori del settore pubblico, offrendo loro nuove possibilità di ottenere risarcimenti consistenti.
La sentenza del Tribunale di Cuneo segna un importante passo avanti per il riconoscimento dei diritti degli insegnanti e degli altri lavoratori della pubblica amministrazione vittime di contratti a termine ripetuti. Grazie alla nuova normativa, le pubbliche amministrazioni sono ora chiamate a risarcire i lavoratori per l’abuso di tali contratti, aprendo la porta a una serie di richieste di risarcimento potenzialmente elevate.
La Sentenza del Tribunale di Cuneo
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