L’iniziativa promossa da Anief e dal segretario confederale Cisal sollecita il Governo ad abolire la trattenuta del 2,5% TFR per i lavoratori del comparto Istruzione e Ricerca, assunti a partire dal 1° gennaio 2001. La proposta punta a garantire una condizione paritaria rispetto agli altri dipendenti pubblici e a quelli del settore privato, come sancito dalla Corte Costituzionale. L’intento è dunque quello di rispettare il principio di parità di trattamento contrattuale e retributivo, che tutela il diritto a una retribuzione equa e proporzionata.
La richiesta dell’Anief trova fondamento nella normativa introdotta con la legge n. 448/1998, che ha ridefinito la struttura contributiva e retributiva del personale pubblico. In seguito a questa legge, i neo-assunti dal 2001 hanno subito il passaggio dal vecchio regime di TFS (Trattamento di Fine Servizio) al TFR (Trattamento di Fine Rapporto), mantenendo tuttavia una trattenuta del 2,5% su circa l’80% dello stipendio.
Tale decurtazione, non prevista per i lavoratori del settore privato, è considerata una forma di disparità contrattuale. Inoltre, il sindacato ha ricordato che i dipendenti degli Enti pubblici non economici godono invece di un’indennità di anzianità a totale carico dell’Ente datore di lavoro, come stabilito dalla legge n. 70/1975.
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