Ogni volta che un assistente viene assegnato a uno studente disabile in gita, un altro deve restare a scuola per coprire le necessità degli altri studenti. Questo richiede un impegno economico aggiuntivo che l’amministrazione non è disposta a sostenere. Di conseguenza, gli studenti con disabilità non possono partecipare alle gite scolastiche, a meno che non siano accompagnati dai propri genitori. Questo crea un’ulteriore disuguaglianza, dove i genitori degli studenti “normodotati” non sono costretti a sacrificare il loro tempo lavorativo, mentre quelli con figli disabili devono spesso rinunciare al lavoro per garantire loro la partecipazione.
La situazione ha scatenato la protesta dei genitori del liceo artistico “D’Aleo” di Monreale, che il 4 aprile organizza una gita scolastica. “È una discriminazione vergognosa”, affermano alcuni genitori, sottolineando come gli studenti con disabilità vengano trattati come cittadini di serie B. Le famiglie chiedono che la questione venga risolta in modo definitivo, per evitare che i diritti degli studenti vengano ignorati.
Donatella Anello, sindacalista della Slai Cobas e da anni impegnata sul fronte dei diritti degli studenti con disabilità, ha espresso il suo fermo dissenso riguardo a questa situazione. “L’inclusione è un diritto, non una scelta”, afferma. Secondo Anello, è urgente trovare soluzioni concrete per garantire che gli studenti disabili possano partecipare alle gite scolastiche senza discriminazioni. La mancanza di supporto per gli studenti disabili durante le gite scolastiche non solo viola il principio di inclusività, ma crea anche una disparità tra studenti. Le famiglie chiedono una risposta concreta dalle autorità competenti per superare queste disuguaglianze e assicurare il rispetto dei diritti di tutti gli studenti.