Con l’arrivo della primavera, anche le gite scolastiche si avvicinano. Gli studenti aspettano con entusiasmo queste occasioni per imparare e divertirsi. Ma a Monreale, per alcuni, questo momento di socializzazione e crescita rischia di diventare un’esperienza esclusiva. A causa di problemi legati all’assistenza, gli studenti con disabilità vengono infatti esclusi dalle gite scolastiche.
La mancanza di assistenza durante le gite scolastiche
Il servizio di assistenza all’autonomia e alla comunicazione, fondamentale per garantire la partecipazione degli studenti con disabilità, non viene attivato durante le gite. Questo crea una situazione di discriminazione, soprattutto nelle scuole superiori, dove la Città Metropolitana di Palermo è l’ente che gestisce la questione. Ogni anno, infatti, il servizio viene finanziato, ma con enormi difficoltà legate alla burocrazia e ai ritardi nei pagamenti. La situazione si complica ulteriormente quando si tratta di gite, poiché la Città Metropolitana sostiene di non avere risorse sufficienti per garantire l’assistenza necessaria.
Le difficoltà economiche e organizzative le gite scolastiche
Ogni volta che un assistente viene assegnato a uno studente disabile in gita, un altro deve restare a scuola per coprire le necessità degli altri studenti. Questo richiede un impegno economico aggiuntivo che l’amministrazione non è disposta a sostenere. Di conseguenza, gli studenti con disabilità non possono partecipare alle gite scolastiche, a meno che non siano accompagnati dai propri genitori. Questo crea un’ulteriore disuguaglianza, dove i genitori degli studenti “normodotati” non sono costretti a sacrificare il loro tempo lavorativo, mentre quelli con figli disabili devono spesso rinunciare al lavoro per garantire loro la partecipazione.
La protesta dei genitori del liceo “D’Aleo”
La situazione ha scatenato la protesta dei genitori del liceo artistico “D’Aleo” di Monreale, che il 4 aprile organizza una gita scolastica. “È una discriminazione vergognosa”, affermano alcuni genitori, sottolineando come gli studenti con disabilità vengano trattati come cittadini di serie B. Le famiglie chiedono che la questione venga risolta in modo definitivo, per evitare che i diritti degli studenti vengano ignorati.
L’inclusione come diritto fondamentale
Donatella Anello, sindacalista della Slai Cobas e da anni impegnata sul fronte dei diritti degli studenti con disabilità, ha espresso il suo fermo dissenso riguardo a questa situazione. “L’inclusione è un diritto, non una scelta”, afferma. Secondo Anello, è urgente trovare soluzioni concrete per garantire che gli studenti disabili possano partecipare alle gite scolastiche senza discriminazioni. La mancanza di supporto per gli studenti disabili durante le gite scolastiche non solo viola il principio di inclusività, ma crea anche una disparità tra studenti. Le famiglie chiedono una risposta concreta dalle autorità competenti per superare queste disuguaglianze e assicurare il rispetto dei diritti di tutti gli studenti.
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