Tante novità in vista del rientro a scuola e soprattutto sulle modalità di ingresso del personale scolastico in possesso del Green Pass. Come risaputo, una piattaforma e relativa App coadiuverà i Dirigenti Scolastici nell’impegnativo compito dei controlli. Da quello che si apprende in queste ore è allo studio anche un apposito Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per rendere effettiva tale misura.
Sogei e Ministero della Salute insieme per gestire i controlli del Green Pass per rientro a scuola in sicurezza
Anche per il Garante della Privacy la procedura dei controlli, con alcune modifiche, ha avuto il tacito star bene. Per il Garante infatti i controlli non dovranno essere ‘individuali’ ma ‘collettivi’. Tutto pronto dunque per partire conn il piede giusto giorno 1 settembre.
La piattaforma web per i controlli del Green Pass sarà elaborata da Sogei e dal ministero della Salute. L’infrastruttura informatica avrà anche un’App che verranno messe a disposizione dei capi d’Istituto per verificare la validità dei certificati vaccinali dei dipendenti. Questa la novità principale.
I dati presenti sulla piattaforma, saranno nel data base 12 ore prima rispetto all’apertura delle scuole. In sostanza, il software che gestiste l’applicazione avrà il compito di incrociare le informazioni tra il ministero della Salute e quelli in possesso delle singole scuole. In questo modo sarà immediato conoscere la situazione sanitaria dei docenti e di tutto il personale scolastico, così come richiesto in questi giorni dal Governo.
La soluzione dello stallo venutosi a creare nei giorni scorsi si sta via via trovando. Queste sono ore – almeno così raccontano i più informati – in cui fervono tantissimi incontri tra i tecnici dell’Istruzione, quelli della Salute e anche un’equipe che capo al Garante della Privacy.
Si cerca di dipanare tecnicamente le problematiche poste in queste settimane dai Dirigenti Scolastici, cercando di porre le condizioni per mettere in atto concretamente la misura a ridosso dell’inizio delle lezioni.
Visti i tempi ristrettissimi sarà necessario un decreto d’urgenza: la soluzione migliore è indubbiamente un Dpcm, visto che lo stesso prevede tempi brevissimi. Nel frattempo, l’Authority per la Privacy condiziona il via libera ufficiale alla lettura del provvedimento finale, ma un ok informale è già arrivato sulla base del funzionamento del meccanismo, che prevede una verifica “collettiva” anziché “individuale”.
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