TFA Sostegno, buone notizie per l’organico in deroga 2021/22

Decisione inaspettata ma positiva da parte del MI sul fronte del IV Ciclo TFA Sostegno: i posti disponibili passano da 6.191 a 22mila

Sostegno
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Saranno 22mila i posti disponibili per il IV ciclo di TFA Sostegno. Alla fine, il ministro Bianchi ha deciso un aumento cospicuo rispetto all’esiguo numero iniziale dei posti (6.191). Il titolare del Dicastero di Viale Trastevere ha pensato bene di sollecitare quasi subito ai colleghi che guidano i ministeri della Funzione Pubblica e dell’Economia e Finanze il benestare circa un corposo incremento della quota dei docenti da destinare al TFA Sostegno.

Posti in deroga e quote TFA Sostegno: le buone notizie sui posti in deroga per l’a.s. 2021/22

Alcune fonti sindacali hanno tentato di fare il punto della situazione circa il numero del personale docente coinvolto nelle nomine su posti di sostegno in deroga relativamente al prossimo anno scolastico. Si tratterebbe di circa 80.000 posti disponibili. Circa 22mila dei quali sarebbero i docenti privi della necessaria specializzazione sul sostegno.

E’ anche vero che tali stime – effettuate in questi giorni dalla maggior parte dei sindacati scuola – sono determinate da considerazioni dettate solo dall’esperienza degli anni passati. Ogni anno, infatti, il numero dei posti in deroga lievita in media di circa 10mila unità. Fermo restando che il prossimo anno il Ministero dell’Istruzione dovrebbe riconfermare l’organico dell’anno appena concluso, l’augurio è che questi numeri vengano resi strutturali, o che addirittura si assista alla loro implementazione/aumento, in vista di una riapertura della scuola in tutta sicurezza anche dal punto di vista della situazione pandemica, latente ma tutt’ora in atto.

Le pressioni del Ministro Bianchi sull’incremento dei posti in deroga

A quanto pare lo stesso ministro, resosi conto del problema a cui si potrà andare in contro a breve, ha sollecitato i suoi omologhi della Funzione Pubblica e del Ministero dell’Economia e Finanze, per ottenere l’assenso per un congruo incremento della quota dei posti per il VI ciclo di TFA sostegno.

Di fatto dunque si è passati da 6.191 posti a 22mila. Non è certo se tale numero sia sufficiente per quest’anno e per i prossimi ad incrementare in concreto il personale specializzato, necessario a coprire l’enorme numero di posti in deroga. Tuttavia, questo dato diviene significativo oltre che opportuno affinché per i prossimi anni si possa porre rimedio agli sbagli del passato, relativamente alla dicotomia tra l’effettivo fabbisogno e la reale disponibilità.

La questione meridionale: “condizione instabile del sistema, da nord a sud e viceversa”

Altra tematica importante sul fronte degli organici e della provenienza territoriale degli stressi riguarda le stabilizzazioni. Si sa infatti che sono tanti i docenti meridionali che possiedono la specializzazione sul sostegno. Questi ultimi, per le ragioni ovvie che tutti sappiamo si troveranno ancora una volta costretti a muoversi verso i territori dove vi è disponibilità di posti, ovvero nel nord d’Italia.

Le statistiche sono abbastanza chiare: il 70% degli 11.400 posti di sostegno previsti dagli attuali bandi di concorso si trova al nord, mentre nel Mezzogiorno ce n’è soltanto il 10%. A sottolineare questo aspetto è Tuttoscuola che in un suo articolo scrive: “Nei prossimi concorsi i 12,8mila docenti che si specializzeranno nel VI ciclo del TFA per il sostegno in questo anno accademico presso atenei del loro territorio cercheranno ovviamente un posto di ruolo al nord vista l’interessante offerta. Sarà, ancora una volta, la premessa per un movimento migratorio dal nord al sud, come ormai succede da anni: una condizione di instabilità del sistema”.

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