Ultime notizie 2 agosto 2020 – Il Bonus merito è stato istituito con la Legge 107/2015 per volere dell’allora Premier Matteo Renzi. Il suo scopo era quello di valorizzare il personale docente che si era distinto durante tutto l’anno scolastico per l’impegno mostrato nel ruolo svolto soprattutto nelle attività funzionali all’insegnamento. Per un quinquennio dunque tale benefit ha riguardato esclusivamente il personale docente. Adesso, grazie alla Legge di Bilancio 2020, anche il personale ATA potrà usufruirne.
Bonus merito anche al Personale ATA: le novità a partire dall’a.s. 2020/21
Una novità questa che sarà apprezzata quasi sicuramente da gran parte della comunità scolastica, in vista dell’inizio del prossimo anno scolastico. Di fatto la Legge di Bilancio 2020 prevede che il Bonus merito fosse suddiviso a tutto il personale della scuola e non solo a quello docente, così come è stato finora.
Partendo da questo principio, durante i due incontri in videoconferenza (del 30 e 31 luglio scorsi) per la definizione del nuovo CCNI, il Ministero ha illustrato ai sindacati l’ultima bozza dell’ipotesi in cui era presente la parte riguardante il FMOF relativo all’a.s. 2020/2021.
All’interno del testo della nuova bozza compaiono dunque delle novità che interesseranno anche il personale ATA. Tra queste appunto i criteri di ripartizione dei fondi per il bonus merito che saranno inglobati nel Fondo delle Istituzioni Scolastiche (FIS).
Risorse del FIS comprese quelle per il Bonus merito a tutto il “personale scolastico” e non solo agli insegnanti
Ecco a tal proposito cosa recita la Legge di Bilancio 2020 a proposito delle risorse destinate proprio al bonus merito: “Le risorse iscritte nel fondo di cui all’articolo 1, comma 126, della legge 13 luglio 2015, n. 107, già confluite nel fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, sono utilizzate dalla contrattazione integrativa in favore del personale scolastico, senza ulteriore vincolo di destinazione”.
L’ultimo periodo del testo normativo su esposto fa riferimento al ‘personale scolastico’, senza la netta differenza tra quello docente e ATA. Non solo, ma le somme destinate a questo scopo rientreranno come risaputo nelle attività di contrattazione integrativa con la RSU di ogni istituto. Verranno dunque retribuite tutte le attività funzionali e non esclusivamente quelle destinate all’insegnamento.
Qualche sindacato, come la Gilda insegnanti, si è dichiarato contraria a questa importante novità.
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