Pensioni, Ultime notizie 18/7 – Un argomento molto interessante per molti lavoratori del mondo della scuola: parliamo di pensioni e di cosa si prevede dopo la scadenza di Quota 100. La scadenza prevista per la famosa Quota 100, come sappiamo è fissata al 31 dicembre 2021; intanto già si cominciano ad ipotizzare i nuovi scenari dopo tale scadenza. Quello che è sicuro, dalle dichiarazioni degli esponenti di governo, è che non ci sarà una proroga. A dirlo in queste settimane sono stati sia il Sottosegretario all’Economia, Antonio Misiani, sia altri autorevoli esponenti dell’esecutivo.
Pensioni, un altro anno e mezzo per andare in quiescenza con Quota 100, poi di nuovo lo ‘scalone dei 5 anni’
La priorità dunque è quella di trovare, prima della scadenza del 31 dicembre 2021, un intervento mirato e ad hoc che renda flessibile l’uscita anticipata dal mondo del lavoro.
Su questo versante, prima dell’inizio dell’emergenza Covid-19, si era dato inizio ad alcuni “tavoli di confronto” tra i tecnici del Ministero dell’Economia e gli esponenti delle parti sociali. Il tema del dibattito riguardava nello specifico le eventuali misure da implementare nella prossima riforma previdenziale relativa alla tematica in oggetto.
Gli eventi dei primi giorni di marzo hanno sospeso qualsiasi attività volta a dirimere questo importante aspetto, relegando la questione al prossimo futuro. La priorità era e resta attualmente lavorare sul versante delle misure necessarie ad affrontare la ripresa economica di questi mesi a causa dell’emergenza Covid-19.
Tuttavia, oggi a poco più di quattro mesi dal primo lockdown totale, le parti sociali e i sindacati più specificatamente insistono circa una flessibilità in uscita che interessi un palcoscenico di lavoratori sessantaduenni. L’età dei 62 anni infatti è quella più gettonata. Ovviamente resta superfluo dire che proprio in questo momento congiunturale e di emergenza, le casse dello Stato sono letteralmente vuote o in procinto per diventarle. Inutile dunque parlare di ipotesi che richiederebbero costi che tale flessibilità impone e che purtroppo, per forza di cose, il governo non riuscirebbe a sostenere.
Si sa di certo che con la scadenza del 31 dicembre si ritornerà al famoso ‘scalone dei 5 anni’. Questo si tradurrà per molti a dover necessariamente prolungare il loro lavoro, nonostante l’incalzare dell’età, con le conseguenze sull’aspetto psicologico oltre che fisico che questo comporterebbe. Sarà necessario dunque pensare, in tutta fretta, ad alcune azioni da mettere in campo entro la fine del 2021, per scongiurare le conseguenze appena illustrate.
Pensioni, ultime notizie: le ipotesi per il dopo Quota 100, aliquote penalizzazioni al 10-15%
E allora, dopo questa premessa, ecco quale strada intraprendere per le misure post Quota 100: se si insiste sulla pensione ai lavoratori 62enni, saranno loro stessi a pagare i costi della misura proposta. Questa è il trend verso cui tutti rivolgono lo sguardo. Se il gioco varrà davvero la candela, il prezzo da pagare sarà ricompensato dai benefici a cui i lavoratori interessati andranno incontro.
In questo momento storico non ci sarebbero altre strade da percorrere se non quelle che portano necessariamente alla penalizzazione dei lavoratori in uscita. Le ipotesi in questo senso sono due e proviamo ad illustrarle:
- La prima ipotesi prevede un ricalcolo totale sul contributivo nell’assegno previdenziale. In questo caso specifico la conseguenza sarebbe quella di un innalzamento notevole dei tagli. Per questa ragione la maggior parte dei sindacati ha avanzato forti perplessità, opponendosi fermamente a questa opzione;
- La seconda ipotesi invece prevede una penalizzazione del 2-3% per ogni anno di anticipo pensionistico rispetto ai 67 anni previsti per la ‘pensione di vecchiaia‘. Tenuto conto dei 62 anni, gli anni da considerare nel calcolo delle penalizzazioni sarebbero in totale 5. In percentuale questo significa un valore dell’assegno pensionistico inferiore al valore intero, con un range compreso tra il 10-15% in meno.
Cosa consigliare dunque? Approfittare della finestra di Quota 100 diventa quasi obbligatorio. Sappiamo già da ora che una mole di lavoratori andrà quasi sicuramente in pensione con le attuali misure previste con Quota 100 (entro la data del 31 dicembre 2021). E se qualcuno dovesse avere qualche problema per arrivare a questo traguardo, penserà al riscatto oneroso della propria laurea.
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