Quanto costa aderire allo sciopero? A quanto pare costa troppo e questa è l’opinione più diffusa tra gli insegnanti. Non solo, ma le eccessive sigle sindacali che lo proclamano nascono ogni giorno come i funghi. Si è finiti quindi nel sospettare che questa forma di protesta non vada più di moda. Sarà vero?
Non va più di moda lo sciopero? No, la verità è che l’adesione costa ‘troppo’
Oggi ci soffermeremo su un aspetto che interessa tutti coloro che, pur volendo aderire allo sciopero, si frenano perché iniziano a pensare al costo in termini di trattenute nel proprio stipendio.
Così come risaputo, chi aderisce a questa forma di protesta non ha nessun diritto alla retribuzione giornaliera. Tuttavia, per la normativa contrattuale del pubblico impiego si è considerati a tutti gli effetti in servizio. Quello che viene meno è appunto la prestazione lavorativa in quanto tale. Di fatto il rapporto di lavoro prosegue senza nessuna interruzione contrattuale, così come pure il punteggio attribuito alla giornata di lavoro virtualmente prestata.
La normativa prevede inoltre che la decurtazione della somma del proprio stipendio riguarderà tutta l’intera giornata di servizio. In poche parole, non si tiene conto delle effettive ore di servizio, ma si prenderà in considerazione tutto il giorno.
Quanto costa aderire allo sciopero? Ecco gli importi delle trattenute (dati ANQUAP)
Per quanto concerne la somma destinata alle trattenute che ogni insegnante aderente dovrà lasciare all’Amministrazione, si precisa quanto segue, tenendo conto dell’ordine e del grado di scuola a cui ogni singolo docente appartiene:
- media giornaliera docenti dell’istruzione primaria e infanzia € 64,41;
- media giornaliera docenti scuole medie di I° grado € 70,13;
- media giornaliera docenti scuole medie II° grado € 68,93 (bisogna tenere conto anche degli ITP € 65,33);
- media giornaliera personale Ata € 56,02.
Come risulta chiaro dalle somme appena illustrate, diventa difficile pensare di coinvolgere la maggior parte dei docenti di tutti gli ordini scolastici, soprattutto quando nell’arco di un anno vengono indetti 12-13 scioperi, con la media di uno al mese.
Rinnovo contratto scuola e aumento degli stipendi: sindacati sul piede di guerra
Oggi tra l’altro quando si parla di rinnovo contrattuale (scaduto oramai da quasi un anno) e di aumento degli stipendi del personale scolastico la maggior parte dei lavoratori del comparto scuola si indispettisce e inizia persino ad inveire contro le sigle sindacali, ritenendole incapaci di contrattare per tutelare i loro interessi.
Dovremmo chiederci infine come mai gli stessi sindacati possano pretendere che i poveri insegnanti rinuncino ad una somma importante del proprio stipendio per i loro continui e ripetuti scioperi, a volte anche poco sensati. Insomma, invece di curare gli interessi dei loro assistiti, i sindacati finiscono per creare solo nocumento, soprattutto dal punto di vista economico.
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