Scuola – Cosa cambia nella scuola dopo il rivoluzionario cambio ai vertici della governance di questo Paese? Questo è il principale interrogativo che tutto il personale della scuola si chiede oramai da più di 20 giorni a questa parte.
Dopo il rinnovo della governance istituzionale del comparto Scuola facciamo il punto della situazione.
Il senatore Mario Pittoni, appena insediato come presidente della Commissione Istruzione del Senato, traccia la road map per gli inquilini di Viale Trastevere.
Il cambiamento della scuola attraverso il ministro Bussetti, il sottosegretario Giuliano ed il loro staff è gravato dalla presenza del senatore Mario Pittoni, già responsabile Istruzione della Lega e ora presidente della Commissione Istruzione del Senato.
E manco a dirlo, mentre il Ministro annuncia pellegrinaggi regionali e l’ex Ds 2.0 tace, il senatore Pittoni, in attesa di ulteriori determinazioni annuncia un’Alternanza Scuola lavoro “di maggior qualità”, possibili soluzioni sul precariato e per i diplomati magistrali (ma la situazione appare complessa, a detta dei dirigenti del Miur!), una sforbiciata al percorso concorsuale degli aspiranti Dirigenti scolastici e torna in ballo il reclutamento dei docenti su scala regionale, che, dopo tutto, è sempre stato il suo chiodo fisso.
Ma annuncia anche il superamento della chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti, che ha creato solo malumori e proteste tra gli insegnanti ed una riflessione sulla premialità.
Insomma, Pittoni ha già tracciato la road map su Istruzione e Ricerca per gli inquilini di Viale Trastevere che, a quanto pare, dovrebbe accettarla a scatola chiusa. Sarà vero? Staremo a vedere!
Nella road map del senatore Pittoni manca un aspetto molto importante: “l’equiparazione del trattamento economico tra docenti italiani ed europei”
La road map di Pittoni dovrebbe riguardare, molto sinteticamente, queste priorità:
- Alternanza Scuola Lavoro di qualità;
- Precariato;
- Diplomati Magistrali;
- Concorso Dirigenti Scolastici;
- Reclutamento docenti su base regionale (domicilio professionale);
- Superamento (abolizione?) della chiamata diretta;
- Bonus premiali ai docenti.
Secondo Scuolainforma, tra queste priorità mancherebbe anche un altro aspetto molto importante, dimenticato da quasi tutti gli esponenti politici e da tutte le associazioni del settore scuola in questi ultimi mesi, e cioè l’equiparazione del trattamento economico (stipendio) tra i docenti italiani e quelli europei.
A fronte di una retribuzione lorda annua di 23.048,00 € dei docenti italiani, infatti, negli altri paesi europei gli stessi insegnanti guadagnano:
- Francia 23.464,00 €
- Spagna 27.993,00 €
- Svezia 34.286,00 €
- Germania 40.142,00 €
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