Dal 5 marzo 2025, entra in vigore la normativa che esclude dal calcolo dell’ISEE gli investimenti fino a 50.000 euro in titoli di Stato, Buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale. Questa modifica ha un impatto significativo soprattutto per le fasce di reddito più elevate.
Chi ha presentato la dichiarazione ISEE entro il 28 febbraio per l’Assegno Unico ha ora la possibilità di richiedere un modello aggiornato, eliminando dal calcolo gli investimenti esentati. Con un ISEE più basso, le famiglie potranno beneficiare di un assegno più alto. Tuttavia, la richiesta di un nuovo modello attraverso un CAF comporterà un costo variabile tra i 15 e i 25 euro.
Quali investimenti sono esclusi dal calcolo?
L’ISEE è determinato sommando il reddito complessivo del nucleo familiare al 20% del patrimonio immobiliare e mobiliare, considerando i dati riferiti al 31 dicembre dei due anni precedenti alla richiesta. Per le attestazioni rilasciate nel 2024, il riferimento è il 31 dicembre 2023.
Con la nuova norma, sono esclusi dal conteggio gli investimenti fino a 50.000 euro in:
- Titoli di Stato come BOT e BTP
- Buoni fruttiferi postali
- Libretti di risparmio postale
Non sono invece compresi nell’esenzione gli investimenti finanziari indiretti, come quelli effettuati tramite fondi comuni. Le informazioni sui portafogli titoli sono già state trasmesse dalle banche all’INPS per aggiornare i calcoli in modo automatico.
Effetti dell’esenzione sull’Assegno Unico e altre agevolazioni
Secondo il rapporto governativo, l’esclusione di questi investimenti dal patrimonio ISEE ha un impatto quasi nullo per chi ha valori di ISEE bassi, mentre il beneficio cresce al crescere dell’indicatore. In media, la riduzione dell’ISEE potrebbe tradursi in un aumento dell’Assegno Unico dello 0,23%, con un costo aggiuntivo per lo Stato di 44 milioni di euro.
Ad esempio, chi ha un ISEE superiore a 45.574,96 euro riceve l’importo minimo dell’Assegno Unico, pari a 57 euro al mese per figlio. Con un ISEE inferiore, l’importo mensile aumenta proporzionalmente. Oltre all’Assegno Unico, una riduzione dell’ISEE potrebbe portare vantaggi anche su altre agevolazioni fiscali, come le tasse universitarie, che variano in base alla fascia di reddito familiare.
Come aggiornare l’ISEE e costi previsti
Chi ha già presentato l’ISEE e possiede investimenti nei titoli esentati dovrà aggiornare il modello per evitare di perdere agevolazioni o di pagare più del dovuto. Per l’Assegno Unico, c’è tempo fino al 30 giugno 2024 per presentare il modello aggiornato e ottenere tutti gli arretrati maturati da marzo in poi.
L’INPS non ha ancora rilasciato le istruzioni ufficiali, né aggiornato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) in base alle nuove regole. Tuttavia, salvo deroghe specifiche, chi si rivolgerà a un CAF dovrà pagare tra 15 e 25 euro per la nuova attestazione, poiché solo il primo rilascio annuale è gratuito, mentre gli aggiornamenti successivi sono sempre a pagamento.
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