lunedì, 3 Marzo 2025
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Detrazione fiscale del 19% per spese veterinarie: confermata per il 2025

Confermata per il 2025 la detrazione fiscale del 19% per spese veterinarie. Chi può richiederla, quali spese rientrano e come ottenerla.

La detrazione fiscale del 19% sull’Irpef per le spese veterinarie sostenute per animali domestici è stata confermata anche per il 2025. Questo beneficio fiscale consente di recuperare parte delle spese sostenute per la salute degli animali da compagnia, purché vengano rispettati specifici requisiti. Ecco chi può richiederla e come usufruirne.

Requisiti per accedere alla detrazione fiscale

La detrazione del 19% è disponibile per i contribuenti che abbiano compiuto i 65 anni di età e presentino un ISEE non superiore a 16.215 euro. È inoltre necessario avere la residenza in Italia e possedere un animale domestico regolarmente registrato all’anagrafe degli animali d’affezione.

Le spese veterinarie devono essere tracciabili, ovvero pagate con strumenti come carte di credito, bancomat, bonifici o assegni. Nel caso di acquisto di farmaci, è richiesto lo scontrino parlante con il codice fiscale del contribuente.

Limiti e condizioni della detrazione

La detrazione si applica su un importo massimo di 550 euro, con una franchigia di 129,11 euro. Ciò significa che il 19% di detrazione verrà calcolato solo sulla spesa eccedente la franchigia e fino al massimale consentito.

Rientrano nella categoria delle spese detraibili le visite veterinarie, anche specialistiche, interventi chirurgici, esami diagnostici, analisi di laboratorio e l’acquisto di farmaci veterinari regolarmente prescritti.

Quali animali rientrano nel bonus

L’agevolazione fiscale è riservata agli animali da compagnia, tra cui cani, gatti, criceti, furetti e piccoli roditori. Sono invece esclusi rettili, anfibi e invertebrati. La detrazione si estende anche agli animali impiegati in attività di riabilitazione e pet therapy.

Modalità di richiesta e documentazione necessaria

Per ottenere la detrazione, le spese devono essere documentate e indicate nella dichiarazione dei redditi. È necessario conservare ricevute, fatture e scontrini parlanti per dimostrare la tracciabilità dei pagamenti. Solo rispettando questi criteri sarà possibile accedere al beneficio fiscale previsto per il 2025.

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