sabato, 1 Marzo 2025
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Mancato pagamento dello stipendio: guida pratica per i lavoratori

Mancato pagamento stipendio: guida completa su cosa fare, dalla diffida al decreto ingiuntivo.

L’articolo 36 della Costituzione italiana sancisce un principio fondamentale: il diritto del lavoratore a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto, e comunque sufficiente a garantire una vita dignitosa alla sua famiglia. Nonostante ciò, molti lavoratori si trovano a fronteggiare il problema del mancato pagamento dello stipendio, una situazione che può generare gravi difficoltà economiche e personali. In questo articolo, esploreremo le azioni che un lavoratore può intraprendere per tutelare i propri diritti e ottenere quanto gli spetta.

Il tentativo bonario: un primo passo fondamentale

Prima di intraprendere azioni legali, il lavoratore può tentare una risoluzione amichevole della questione. Un dialogo diretto con il datore di lavoro, o con chi si occupa dei pagamenti, può spesso portare a una soluzione rapida. Inviare una comunicazione scritta, in cui si espone chiaramente il problema e si richiede il pagamento dovuto, può rafforzare la posizione del lavoratore. Questo primo tentativo è cruciale per evitare un’escalation del conflitto e per ottenere il pagamento dello stipendio nel minor tempo possibile.

La diffida: un’intimazione formale

Se il tentativo bonario non produce risultati, il lavoratore può inviare una diffida formale al datore di lavoro. Si tratta di una richiesta scritta, inviata tramite raccomandata a/r o PEC, in cui si intima il datore di lavoro a effettuare il pagamento entro un termine perentorio, solitamente di 10 giorni. La diffida deve contenere:

  • La chiara esposizione del problema.
  • La richiesta di pagamento dello stipendio nei termini contrattuali.
  • L’indicazione della scadenza entro cui si pretende l’adempimento.
  • L’annuncio dell’avvio di un contenzioso legale in caso di inadempimento.

La conciliazione: un tentativo di accordo assistito

Il lavoratore può rivolgersi alla Direzione del Lavoro per presentare un reclamo e avviare un tentativo di conciliazione con il datore di lavoro. Questo procedimento, gratuito e disponibile anche senza assistenza legale o sindacale, mira a trovare un accordo tra le parti. In alternativa, il lavoratore può avvalersi dell’assistenza di un sindacato per tentare la conciliazione. Se la conciliazione fallisce, non resta che intraprendere azioni legali.

Il decreto ingiuntivo: l’azione legale per il recupero del credito

Il mancato pagamento dello stipendio costituisce un diritto di credito del lavoratore, che può quindi agire in giudizio per ottenere quanto gli spetta. Il primo passo è richiedere un decreto ingiuntivo al tribunale, presentando la documentazione che attesta il diritto al credito. Una volta ottenuto, il decreto ingiuntivo deve essere notificato al datore di lavoro, che avrà 40 giorni per pagare o per opporsi.

In caso di mancato pagamento, si procederà con l’atto di precetto e il pignoramento dei beni. In caso di opposizione, si avvierà una causa di lavoro, al termine della quale il giudice stabilirà gli obblighi del datore di lavoro, compreso il pagamento degli stipendi arretrati, con interessi e rivalutazione monetaria.

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