I contributi volontari per la pensione sono una possibilità prevista dalla legge per tutti i lavoratori, siano essi dipendenti o autonomi, che hanno interrotto l’attività lavorativa, temporaneamente o definitivamente. Il loro versamento consente di aumentare l’importo della pensione futura, anticipare l’età del pensionamento o coprire i periodi in cui non si sono effettuati versamenti contributivi. L’INPS specifica che questi contributi servono sia per le pensioni dirette (vecchiaia, anzianità, invalidità, inabilità) sia per quelle indirette (superstiti e reversibilità).
Contributi volontari per la Pensione: chi può versarli?
I contributi volontari INPS possono essere versati direttamente dal lavoratore, indipendentemente dal datore di lavoro. Sono disponibili per:
- Lavoratori dipendenti del settore privato;
- Autonomi e iscritti alla gestione separata;
- Dipendenti pubblici iscritti alla gestione INPS ex Inpdap;
- Lavoratori con riduzione dell’attività lavorativa (part-time orizzontale o verticale, aspettativa non retribuita).
Per richiedere l’autorizzazione ai versamenti volontari, è necessario dimostrare di possedere almeno 5 anni di contributi complessivi o 3 anni di contributi negli ultimi 5 anni. La domanda va presentata online sul sito dell’INPS o tramite contact center e patronati.
Come versare i contributi volontari per la pensione
Una volta ottenuta l’autorizzazione, il pagamento dei contributi può avvenire attraverso il servizio Versamenti Volontari nel Portale dei Pagamenti INPS, scegliendo tra:
- Pagamento online tramite PagoPA;
- Avviso di pagamento PagoPA (presso bar, tabaccherie, edicole e ricevitorie convenzionate).
L’INPS fornisce bollettini per agevolare il versamento e ricorda che i pagamenti fuori termine sono nulli e rimborsabili.
Calcolo dei contributi volontari
L’importo dei contributi dipende dalla categoria lavorativa e si calcola in base a:
- Base di calcolo:
- Per i dipendenti, si considera la retribuzione degli ultimi 12 mesi;
- Per gli autonomi, si prende come riferimento il reddito medio degli ultimi 3 anni.
- Aliquota contributiva, che varia in base alla gestione INPS di appartenenza.
L’importo finale si ottiene moltiplicando la base imponibile per l’aliquota e suddividendo il totale in rate mensili o trimestrali. Le aliquote e le regole di calcolo possono variare ogni anno in base alla legge di Bilancio, quindi è consigliabile controllare gli aggiornamenti INPS.
Meglio i contributi volontari o il fondo pensione privato?
Se l’obiettivo è raggiungere i requisiti pensionistici o aumentare l’assegno previdenziale, i contributi volontari sono una buona soluzione. Tuttavia, un’alternativa è la previdenza complementare con un fondo pensione privato. Questa opzione offre:
- Accumulo di una pensione aggiuntiva;
- Investimenti finanziari per generare rendimenti;
- Regime fiscale agevolato e maggiore flessibilità.
I contributi volontari per la pensione, dunque, rappresentano un’opportunità importante per chi desidera coprire periodi scoperti o migliorare il proprio assegno pensionistico. Prima di scegliere, è utile valutare i costi, le modalità di calcolo e le alternative disponibili, come i fondi pensione privati.
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