Andare in pensione anticipata prima dei 67 anni previsti per la pensione di vecchiaia è possibile, ma comporta una riduzione dell’assegno previdenziale. La penalizzazione dipende dalla misura scelta per il pensionamento: ad esempio, Quota 103 e Opzione Donna prevedono un ricalcolo interamente contributivo, mentre altre opzioni sono influenzate dal sistema di calcolo dell’INPS.
Indipendentemente dal metodo utilizzato, smettere di lavorare in anticipo comporta una riduzione dell’importo pensionistico. Il motivo principale è il sistema di calcolo contributivo, che penalizza chi va in pensione prima e premia chi prolunga l’attività lavorativa.
Pensione anticipata: conviene davvero?
Per chi ha maturato i requisiti per la pensione anticipata, ossia 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, l’uscita dal mondo del lavoro non prevede penalizzazioni dirette. Tuttavia, l’importo della pensione sarà comunque inferiore rispetto a quello che si otterrebbe aspettando i 67 anni.
L’INPS utilizza due sistemi di calcolo:
- Retributivo, per il periodo fino al 31 dicembre 1995, che calcola l’assegno sulla base delle ultime retribuzioni senza penalizzazioni.
- Contributivo, per i periodi successivi, che applica un coefficiente di trasformazione meno vantaggioso per chi va in pensione prima.
Esempio pratico: quanto si perde anticipando la pensione?
Un lavoratore con un montante contributivo di 250.000 euro subirà una riduzione progressiva dell’assegno pensionistico in base all’età di uscita dal lavoro. Di seguito i valori stimati con i coefficienti di trasformazione INPS per il biennio 2025-2026:
Età | Coefficiente di trasformazione | Importo annuo pensione | Differenza rispetto ai 67 anni |
---|---|---|---|
64 anni | 5.088% | 12.720 € | -1.300 € |
65 anni | 5.25% | 13.125 € | -895 € |
66 anni | 5.423% | 13.557,50 € | -462,50 € |
67 anni | 5.608% | 14.020 € | — |
Chi sceglie di andare in pensione a 64 anni perderebbe 1.300 euro annui, mentre ritardando l’uscita di un anno ridurrebbe la perdita a 895 euro. Spostando il pensionamento a 66 anni, la perdita sarebbe di soli 462,50 euro.
Conclusione: pensione anticipata sì o no?
La scelta di anticipare la pensione dipende dalle necessità personali e dalla valutazione dell’importo pensionistico. Chi opta per un’uscita anticipata dovrà considerare la riduzione dell’assegno, mentre chi rimanda il pensionamento potrà beneficiare di un importo più elevato. La decisione finale spetta al lavoratore, che dovrà valutare attentamente il costo dell’anticipo rispetto ai benefici di un pensionamento immediato.
Leggi anche
- Cessazione dal servizio 2025: le nuove indicazioni del MiM
- Fondo pensione: guida completa per pianificare il futuro
- Pensione docenti e ATA: riaperti i termini per le domande
Segui i canali social di Scuolalink.it
- News e aggiornamenti in tempo reale: Google News, WhatsApp, Telegram e Instagram
- Segui la Pagina Facebook di Scuolalink.it
- Iscriviti sul Gruppo Facebook Scuolalink.it PERSONALE ATA
- Iscriviti sul Gruppo Facebook NoiPA, news e info sui servizi del personale della Pubblica Amministrazione
© Copyright Scuolalink.it - Riproduzione Riservata