mercoledì, 5 Febbraio 2025
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Geografia a scuola: il dibattito sulla classe di concorso 21/A

Dibattito sull’insegnamento della geografia: l’AIIG propone di assegnarla ai docenti della classe 21/A per superare l’equivoco della "geostoria".

L’insegnamento della geografia nelle scuole italiane torna al centro del dibattito grazie a un’interrogazione parlamentare presentata dall’Onorevole Luca Pastorino del Movimento 5 Stelle. La questione riguarda l’assegnazione della disciplina ai soli docenti della classe di concorso 21/A, escludendo quelli di lettere, pratica oggi diffusa. Sul tema è intervenuta anche l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG), che da anni solleva il problema.

La proposta di riforma e il ruolo della AIIG

L’AIIG ha ricordato di aver avanzato questa proposta fin dal 2010 e di essere stata ascoltata nel luglio 2024 dalla commissione per la revisione delle Indicazioni Nazionali. Secondo l’associazione, l’attuale assegnazione dell’insegnamento della geografia ai docenti di lettere ha contribuito a un approccio frammentario della disciplina, con una prevalenza della componente storica rispetto a quella geografica.

Il superamento dell’equivoco della “geostoria”

Un punto cruciale del dibattito riguarda l’abolizione del concetto di “geostoria“, ovvero l’integrazione tra storia e geografia, introdotto negli ultimi decenni. Secondo i sostenitori della riforma, questa impostazione ha penalizzato l’apprendimento della geografia, riducendola a un semplice supporto per la storia e privandola della sua autonomia disciplinare. La geografia, invece, dovrebbe fornire strumenti adeguati per comprendere fenomeni globali, l’organizzazione degli spazi e le dinamiche della cittadinanza attiva.

L’importanza di una didattica specialistica della geografia

I docenti della classe di concorso 21/A, formati specificamente in geografia, sarebbero più idonei a trasmettere conoscenze approfondite sulla disciplina, ponendo attenzione alle sfide contemporanee come i cambiamenti climatici, la globalizzazione, la gestione delle risorse e la sostenibilità. Inoltre, una didattica più mirata consentirebbe agli studenti di acquisire una maggiore consapevolezza critica sulle dinamiche territoriali e geopolitiche.

Geografia: prospettive future e possibili scenari

L’interrogazione parlamentare ha riacceso il dibattito, ma resta da vedere se il Ministero dell’Istruzione accoglierà la proposta dell’AIIG. Un eventuale cambiamento normativo potrebbe ridisegnare l’insegnamento della geografia nelle scuole italiane, garantendo una formazione più solida e coerente con le esigenze del mondo attuale. Nel frattempo, il confronto tra istituzioni, docenti e associazioni proseguirà, con l’obiettivo di trovare una soluzione che valorizzi appieno la geografia come disciplina autonoma e fondamentale per la formazione degli studenti.

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