domenica, 12 Gennaio 2025
HomeLavoroPensioniEtà pensionabile: nuove regole INPS e proteste del settore scuola

Età pensionabile: nuove regole INPS e proteste del settore scuola

Modifiche INPS sull’età pensionabile: requisiti più severi dal 2027 per vecchiaia e pensione anticipata. Proteste sindacali e previsioni future fino al 2055.

Le modifiche introdotte dall’INPS ai propri software applicativi hanno generato un’ondata di polemiche, soprattutto nel settore scolastico, coinvolgendo docenti e personale ATA. I cambiamenti, legati ai requisiti per l’accesso alla pensione, hanno inasprito le condizioni già ritenute penalizzanti, con un innalzamento progressivo dell’età pensionabile.

Pensione anticipata: cosa cambia dal 2027

A partire dal 2027, l’età pensionabile aumenterà a 67 anni e 3 mesi. Chi desidera accedere alla pensione anticipata dovrà accumulare 43 anni e 1 mese di contributi, mentre le donne potranno farlo con 42 anni e 1 mese.

Dal 2029, le condizioni peggioreranno ulteriormente. L’età per la pensione di vecchiaia salirà a 67 anni e 5 mesi, mentre la pensione anticipata richiederà 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne.

Sindacati in rivolta: l’aumento dei requisiti

L’aumento dei requisiti, anticipato rispetto alle previsioni iniziali, ha spinto i sindacati a protestare. Le proiezioni Istat di novembre avevano già previsto 67 anni e 3 mesi nel 2027, ma l’INPS ha accelerato l’adeguamento. I rappresentanti del settore criticano questa decisione, evidenziando l’impatto negativo per i lavoratori, soprattutto nel mondo della scuola.

Il futuro dell’età pensionabile: verso i 70 anni

Il percorso di adeguamento, basato sulle proiezioni demografiche, prevede ulteriori aumenti nei decenni successivi. Entro il 2045, l’età pensionabile raggiungerà i 69 anni, per poi salire a 69 anni e 10 mesi entro il 2055. Questo scenario solleva preoccupazioni crescenti tra i lavoratori e le organizzazioni sindacali.

Le decisioni prese dall’INPS sull’età pensionabile hanno già generato malumori, soprattutto tra docenti e personale ATA. Gli innalzamenti previsti richiedono un’attenta valutazione per garantire equità e sostenibilità, sia per i lavoratori che per il sistema previdenziale.

Segui i canali social di Scuolalink.it

© Copyright Scuolalink.it - Riproduzione Riservata

- Advertisment -

I più letti