Il regifting, ossia la pratica di rivendere i regali non graditi, sta vivendo un’impennata in Italia. Secondo una recente ricerca Ipsos commissionata da eBay, il fenomeno è particolarmente diffuso tra i giovani e sembra riflettere un cambiamento culturale e di abitudini. Scopriamo di più su questa tendenza in crescita, sui motivi che spingono le persone a rivendere e sui guadagni medi.
Il Regifting: una pratica sempre più diffusa
La ricerca, condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 18 e i 65 anni, evidenzia che il 15% degli italiani ha rivenduto almeno un regalo ricevuto lo scorso Natale. Si tratta di un dato significativo, considerando che cinque anni fa la percentuale era del 7%. Gli oggetti più rivenduti includono vestiti, scarpe, accessori, articoli per la casa, libri, fumetti, gioielli e orologi, con un guadagno medio di circa 50 euro per ogni articolo.
Tra le ragioni principali per questa crescita vi sono fattori economici come l’inflazione e il caro vita, che portano il 71% degli italiani a spendere meno per i regali natalizi. Rivendere un regalo non gradito, quindi, rappresenta un’opportunità per recuperare parte del denaro o per sostituire l’oggetto con qualcosa di più utile o desiderato.
Cambiamento culturale e generazionale
Il bon ton tradizionale, che sconsigliava la rivendita dei regali, sta cedendo il passo a una mentalità più pratica e sostenibile. Se nel 2019 il 42% degli italiani riteneva irrispettoso rivendere un dono, oggi questa opinione è condivisa solo dal 34%. In particolare, sono i giovani tra i 18 e i 34 anni i principali protagonisti del regifting, considerandolo un gesto di economia responsabile e di circolarità.
Secondo Barbara Bailini, responsabile delle categorie di eBay Italia, il regifting riflette un cambio di abitudini: “Gli italiani attribuiscono sempre più valore alla possibilità di dare nuova vita agli oggetti, contribuendo a un’economia più circolare e sostenibile.”
Regifting: una scelta pratica e sostenibile
Tra coloro che rivendono i regali ricevuti, il 37% lo fa perché l’oggetto non corrisponde ai propri gusti, mentre il 29% dichiara di possedere già un articolo simile. Altri motivi includono la volontà di non accumulare oggetti inutili o il desiderio di utilizzare il ricavato per altre necessità. La rivendita è considerata da molti un gesto pratico (37%) e sostenibile (36%), contribuendo a ridurre i rifiuti e promuovendo il riciclo.
Nonostante ciò, una parte significativa della popolazione continua a evitare questa pratica per motivi etici o per paura di essere scoperti. Infatti, il 16% degli intervistati non rivende i regali per timore che il donatore lo scopra.
Il fenomeno è in continua crescita
Il fenomeno del regifting è destinato a crescere, spinto da fattori economici, cambiamenti culturali e una maggiore consapevolezza sulla sostenibilità. Per molti italiani, rivendere un regalo non è più un tabù, ma un modo per trasformare un oggetto non gradito in un’opportunità. Le categorie più coinvolte, come vestiti, accessori e articoli per la casa, continueranno a dominare i marketplace, consolidando il regifting come una tendenza sempre più accettata nella nostra società.
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