Il Comitato dei genitori “Viva la Scuola” di Acquapendente, un piccolo comune in provincia di Viterbo, ha lanciato un appello al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, denunciando i troppi compiti assegnati agli studenti della scuola media locale. La lettera, che ha suscitato un ampio dibattito, solleva preoccupazioni sul benessere psicofisico dei ragazzi, sempre più oberati da impegni scolastici che limitano il loro tempo libero.
Troppi compiti assegnati agli studenti
Nella lettera inviata al Ministro, i genitori denunciano che gli studenti della scuola media di Acquapendente sono sottoposti a un eccessivo carico di compiti, spesso con scadenze ravvicinate e irrealistiche. Questa situazione impedisce ai ragazzi di dedicarsi ad altre attività importanti, come lo sport, il gioco e il semplice riposo, fondamentali per una crescita equilibrata. “I nostri ragazzi, invece di essere adolescenti, sono diventati piccoli impiegati oberati, chiusi sui libri fino a sera tardi“, scrivono i genitori, evidenziando un paradosso: mentre gli studenti sono sommersi dai compiti, alcuni insegnanti riescono a trovare il tempo per praticare attività sportive.
Un intervento urgente richiesto
Pur riconoscendo l’importanza dei compiti come parte integrante del processo educativo, i genitori chiedono un intervento urgente del Ministro Valditara per ripristinare un equilibrio tra studio e tempo libero. Sottolineano che le normative scolastiche prevedono un corretto bilanciamento tra l’impegno scolastico e il diritto degli studenti al tempo libero. In particolare, fanno notare che questo carico di compiti eccessivo non rispetta i principi di benessere psicofisico degli alunni, né la loro necessità di una vita sociale sana.
L’esempio di Trento
Nella lettera, i genitori si rifanno anche all’esempio della Provincia di Trento, dove l’assessore all’Istruzione ha proposto una riduzione dei compiti, soprattutto durante le festività. Questa proposta viene presentata come un modello positivo per il resto d’Italia, con l’auspicio che anche altre realtà locali possano adottare misure simili per garantire che gli studenti possano godere di un tempo libero adeguato. I genitori di Acquapendente chiedono quindi che venga ricordato alle scuole il diritto dei ragazzi a una didattica che non solo promuova l’apprendimento, ma che sia anche attenta al loro benessere complessivo.
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