giovedì, 12 Dicembre 2024
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Calcolo stipendi e Legge di Bilancio: le novità da Gennaio 2025

Come cambiano le regole da Gennaio 2025, sia per i lavoratori privati che pubblici, quando entra in vigore una nuova disciplina per il calcolo degli stipendi

Dal 1° gennaio 2025, entra in vigore una nuova disciplina per il calcolo degli stipendi, con importanti cambiamenti che influenzeranno il passaggio da lordo a netto per milioni di lavoratori. Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 (che quasi certamente verranno confermate entro la sua approvazione definitiva) si concentrano principalmente sulle componenti fiscali e contributive, con effetti che potrebbero portare ad una riduzione del netto percepito, specialmente per chi ha redditi compresi tra 32.000 e 35.000 euro.

Cosa cambia negli stipendi dal 2025?

Le principali novità si concentrano su due aspetti fondamentali: per quanto concerne i contributi previdenziali, la quota a carico del lavoratore torna ad essere applicata per intero, eliminando lo sgravio contributivo introdotto nel 2024 per redditi fino a 35.000 euro. Relativamente alle imposte fiscali (Irpef) invece viene introdotto un nuovo trattamento integrativo ed una maggiorazione delle detrazioni per compensare l’aumento dei contributi. Tuttavia, nell Legge di Bilancio le aliquote Irpef dovrebbero rimanere invariate, ovvero:

  • 23% fino a 28.000 euro.
  • 35% tra 28.001 e 50.000 euro.
  • 43% oltre i 50.000 euro.

Per redditi fino a 40.000 euro, sono previste agevolazioni aggiuntive, come maggiori detrazioni e bonus, per mitigare il peso fiscale e contributivo.

Contributi: la quota piena torna negli stipendi a partire da Gennaio 2025

Nel 2025, lo sgravio contributivo del 6-7% applicato nel 2024 viene sostituito da un taglio fiscale. Questo significa che i lavoratori del settore privato verseranno un contributo pari al 9,19% del lordo, mentre per i lavoratori del pubblico impiego il contributo sarà dell’8,80%.

Questo cambiamento comporterà un aumento dei contributi versati, ma con un risparmio Irpef grazie al nuovo trattamento integrativo. Tuttavia, il risparmio netto potrebbe essere inferiore a quello ottenuto nel 2024, specialmente per chi ha redditi compresi tra 32.000 e 35.000 euro.

Stipendi, detrazioni e bonus: come cambiano nel 2025?

Le principali agevolazioni fiscali rimangono in vigore, ma con alcune novità:

  • No Tax Area: Confermata fino ad un reddito pari a 8.500 euro.
  • Detrazioni per lavoro dipendente:
    • Fino a 15.000 euro: 1.955 euro.
    • Tra 15.000 e 28.000 euro: 1.910 euro, con un incremento calcolato in base al reddito.
    • Tra 28.000 e 50.000 euro: progressiva riduzione fino a zero.
  • Trattamenti integrativi (ex bonus Renzi):
    • Per redditi tra 8.175 e 15.000 euro, confermato il bonus di 100 euro mensili.
    • Per redditi fino a 20.000 euro, introdotto un bonus Meloni fino a 80 euro mensili.
    • Per redditi tra 20.000 e 40.000 euro, viene applicata una maggiorazione delle detrazioni Irpef (fino a 1.000 euro all’anno).

Lavoratrici madri: novità in vista sul Bonus Mamme

Le lavoratrici madri beneficeranno di uno sgravio contributivo aggiuntivo. In particolare, le madri con almeno tre figli (di cui uno minorenne) saranno soggette ad uno sgravio fino a 3.000 euro annui, applicabile fino al 2026. Per le madri con due figli, è previsto uno sgravio fino all’esaurimento delle risorse stanziate (300 milioni di euro). Questa agevolazione si somma alla riduzione Irpef prevista per le altre categorie di lavoratori.

Ecco le novità in sintesi

La Legge di Bilancio 2025 introduce cambiamenti significativi per il calcolo dello stipendio netto, con un focus sul riequilibrio tra tassazione fiscale e contributiva. Tuttavia, i benefici non saranno uguali per tutti: i redditi più bassi godranno di detrazioni e bonus più generosi, mentre i lavoratori con redditi medi potrebbero subire una lieve perdita rispetto al 2024.

Per le lavoratrici madri e i redditi più bassi, le agevolazioni potrebbero risultare particolarmente vantaggiose, contribuendo a un maggiore potere d’acquisto. Il consiglio è di monitorare attentamente le prossime comunicazioni aziendali per verificare l’effettivo impatto sulle proprie buste paga nei primi mesi del 2025.

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