Lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil contro la manovra finanziaria ha mobilitato oltre 500.000 persone in 50 piazze italiane. Con una partecipazione significativa nei settori pubblico e privato, l’evento è stato descritto dai leader sindacali come una “grande dimostrazione di democrazia pacifica”, pur essendo stato segnato da scontri isolati a Torino, dai quali i sindacati hanno preso le distanze.
Adesione record in tutti i settori produttivi: i dati diffusi dai sindacati sullo sullo sciopero generale del 29 Novembre
Secondo i primi dati diffusi, lo sciopero ha registrato una partecipazione elevata in aziende strategiche e settori chiave del Paese. Alcuni esempi:
- 100% di adesione: Transnova di Napoli, Anello ferroviario Palermo, Coop e IperCoop Liguria, Zara Siracusa, Amazon (polo di Rovigo).
- Oltre il 90%: Lamborghini Bologna, Italtractor Matera, Leonardo Firenze, Fincantieri Castellammare, Versalis Siracusa.
- 80%-90%: Pirelli Settimo Torinese, Acciaierie Beltrame Vicenza, Siemens Trento, Leonardo Pomigliano d’Arco, Ikea Genova.
- Settore metalmeccanico: Alta adesione tra i lavoratori di Electrolux, Fincantieri e Cimolai (Friuli Venezia Giulia) e negli stabilimenti Ferrari, Lamborghini e Ducati (Emilia-Romagna).
Anche settori tradizionalmente meno rappresentati negli scioperi, come quello della logistica e distribuzione, hanno visto una significativa partecipazione, con lavoratori di Amazon e Zara in prima linea.
Sindacati: una giornata di protesta pacifica
Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha definito la giornata “straordinaria”, sottolineando il messaggio forte inviato al Governo: “Ascoltate il Paese reale”. Pierpaolo Bombardieri, leader della Uil, ha descritto lo sciopero come una “grande dimostrazione di democrazia pacifica”, rivolta soprattutto alle difficoltà quotidiane di chi fatica ad arrivare a fine mese.
Tuttavia, la manifestazione è stata macchiata da episodi di violenza a Torino, dove alcuni antagonisti hanno bruciato le foto della premier Giorgia Meloni, di Matteo Salvini e di Guido Crosetto. I sindacati hanno condannato con fermezza questi episodi, dissociandosi dalle azioni di gruppi estranei alla manifestazione.
Scontri a Torino: i sindacati condannano la violenza e prendono le distanze dai gruppi estremisti
A Torino, la manifestazione è degenerata in scontri tra gruppi estremisti e le forze dell’ordine, con l’incendio di foto di rappresentanti del Governo. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha definito il clima “pesante”, lodando l’operato della Polizia nel contenere gli episodi di violenza.
Matteo Salvini ha invitato Landini alla cautela, affermando: “Quando si parla di rivolta sociale, qualche cretino lo prende sul serio”. Anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha condannato gli atti violenti, sottolineando l’importanza di mantenere pacifiche le proteste.
Proteste nelle Regioni: partecipazione massiccia e messaggi al Governo
Le piazze regionali hanno visto una partecipazione imponente. In alcune aree, lo sciopero ha raggiunto adesioni record:
- Veneto: Oltre 20.000 persone in piazza, con il 70% di adesione media nei settori produttivi e punte del 100% in aziende in crisi.
- Abruzzo: Adesione del 75% nel comparto edilizia, con manifestazioni in tutte le città principali.
- Sicilia: 15.000 persone a Palermo e adesioni del 95%-100% in aziende strategiche come Isab Siracusa, Fincantieri Palermo e Eurospin Siracusa.
- Friuli Venezia Giulia: Alta partecipazione con oltre 8.000 persone in piazza a Pordenone e punte del 90% tra i metalmeccanici.
I temi centrali della protesta includono l’aumento dei salari, il miglioramento dei servizi pubblici, e maggiori investimenti in sanità e istruzione. Fiom e Uilm hanno ribadito la necessità di un cambiamento radicale nella politica economica e sociale del Governo, chiedendo misure concrete contro il precariato e a favore dello sviluppo industriale.
Sciopero Generale 29 Novembre: una mobilitazione che lancia un segnale forte al Governo Meloni
Lo sciopero generale del 29 Novembre 2024 è stato una delle più grandi mobilitazioni degli ultimi anni, con una partecipazione trasversale tra settori, regioni e categorie. Mentre i sindacati sottolineano la natura pacifica e democratica della protesta, gli episodi di Torino evidenziano la necessità di tenere le manifestazioni libere da interferenze violente. Il messaggio al Governo è chiaro: servono politiche economiche e sociali più eque per affrontare le difficoltà crescenti di lavoratori e pensionati in tutta Italia.
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