La riforma dell’invalidità civile, approvata con il Decreto Legislativo 62 del 3 maggio 2024, rivoluziona l’attuale sistema a partire dal 1° gennaio 2025. Il decreto introduce cambiamenti significativi per il riconoscimento della disabilità e modifica la Legge 104/1992. Si punta a semplificare il sistema e migliorare l’accesso ai diritti delle persone con disabilità, grazie a nuove modalità di valutazione e all’eliminazione di ostacoli burocratici.
Addio alle tabelle percentuali e valutazione funzionale
La valutazione dell’invalidità civile non si baserà più esclusivamente sulle percentuali. Dal 2025, in via sperimentale in nove province italiane, il sistema utilizzerà l’ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento), un metodo che considera gli aspetti funzionali e qualitativi della persona. Questo nuovo approccio elimina le visite periodiche per chi soffre di malattie cronico-degenerative o disabilità gravi. La valutazione sarà affidata a una commissione unica INPS, che includerà le necessità socio-sanitarie del richiedente in un’unica procedura semplificata.
Nuova definizione di disabilità
La definizione di disabilità cambia e si concentra sull’impatto delle compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali nei diversi contesti della vita. Le modifiche, previste dalla Legge 104, entrano in vigore il 1° gennaio 2025 e puntano a garantire il riconoscimento delle esigenze individuali. La valutazione avverrà tramite un certificato rilasciato e inserito nel Fascicolo Sanitario Elettronico, riducendo la burocrazia per le famiglie.
Garante per i diritti dei disabili
Dal 2025 verrà istituito il Garante per i diritti dei disabili, un’autorità con il compito di tutelare le persone con disabilità e contrastare le discriminazioni. Questo organo promuoverà l’eliminazione delle barriere architettoniche e vigilerà sui servizi pubblici essenziali per garantire accessibilità e inclusione. Il Garante raccoglierà segnalazioni da cittadini, famiglie e associazioni e proporrà interventi correttivi alle amministrazioni locali.
Risorse e tempi di attuazione
Il Governo ha destinato 350 milioni di euro a partire dal 2026 per sostenere l’attuazione delle novità introdotte. La fase di sperimentazione coinvolgerà Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste, con l’obiettivo di estendere le nuove regole della riforma a tutto il territorio nazionale entro il 1° gennaio 2026.
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