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Falsi titoli scolastici per scalare le graduatorie GPS degli ATA: arrestato responsabile centro di formazione

Scoperta una truffa delle graduatorie GPS: arrestato il titolare di un'azienda per aver emesso falsi titoli di studio utili a scalare le GPS del personale ATA

Un importante caso di truffa con frode scuote il personale scolastico inserito nelle graduatorie GPS: un responsabile di un centro di formazione è stato arrestato per aver emesso falsi titoli di studio destinati a facilitare l’inserimento nelle GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze) e nelle graduatorie per il personale ATA. L’operazione, documentata dal Corriere della Sera, ha portato a una serie di sequestri per un valore complessivo di oltre 130mila euro.

Certificati falsi venduti fino a 1500 euro per scalare le graduatorie GPS del Personale ATA

Secondo le indagini, il responsabile del centro avrebbe rilasciato certificati falsi che attestavano la partecipazione a corsi mai svolti. I prezzi di questi falsi attestati variavano tra i 300 e i 1500 euro. Questi titoli fraudolenti avrebbero consentito a numerosi individui di migliorare la propria posizione nelle graduatorie scolastiche, beneficiando di punti aggiuntivi o di accesso facilitato a ruoli e supplenze. L’inchiesta, durata diversi mesi, ha portato alla scoperta di oltre cento certificati falsificati, tutti rilasciati con la complicità del responsabile.

Indagato per truffa aggravata e circonvenzione d’incapace il responsabile di un polo di formazione

Non è la prima volta che l’uomo finisce sotto i riflettori: già a maggio era stato arrestato per truffa aggravata e circonvenzione d’incapace. Dopo il primo arresto, le misure cautelari erano state gradualmente ridotte, passando dai domiciliari all’obbligo di dimora. Tuttavia, la gravità delle nuove accuse ha portato a una nuova escalation. In ottobre, il questore di Bari ha emesso un avviso orale nei confronti dell’indagato, considerato socialmente pericoloso, in linea con le risultanze dell’indagine che lo accusano di avere una rete ben strutturata di attività fraudolente.

La truffa: frodi fiscali e intestazioni fittizie per eludere i debiti

Oltre alla truffa legata ai falsi titoli scolastici, dalle indagini è emerso un complesso sistema di intestazioni fittizie. L’indagato avrebbe trasferito la titolarità della sua società, dei conti correnti e di una automobile a terzi per sottrarsi al recupero dei debiti fiscali, ammontanti a circa 270mila euro. Questo sistema era finalizzato a evitare che l’Agenzia delle Entrate potesse procedere con il recupero dei crediti. Il valore complessivo delle somme e dei beni coinvolti in queste operazioni fraudolente supera i 360mila euro, di cui 230mila in movimenti sui conti e 130mila in beni confiscati.

Il provvedimento del Gip sulla frode delle graduatorie GPS: sequestro preventivo di due aziende e arresto

A fronte delle evidenze raccolte, il Giudice per le indagini preliminari (Gip) ha disposto l’arresto dell’indagato e il sequestro preventivo di due aziende operanti nel settore della formazione. Oltre alle attività, sono stati bloccati anche conti correnti, carte prepagate, gioielli e una vettura di proprietà. Il provvedimento mira a interrompere le operazioni del presunto truffatore e a recuperare i beni frutto delle attività illecite.

Questo caso mette in evidenza un problema diffuso nel settore scolastico, dove i falsi titoli di studio e i certificati contraffatti compromettono la trasparenza e l’equità delle graduatorie, penalizzando i docenti e il personale ATA che si affidano a percorsi formativi legittimi. L’operazione delle forze dell’ordine sottolinea l’impegno delle autorità nel contrastare le pratiche fraudolente nel settore educativo, tutelando così il diritto allo studio e la meritocrazia.

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