Bonus Natale 2024: raddoppia la platea dei beneficiari con nuove risorse

Esteso il Bonus Natale 2024: più famiglie a basso reddito potranno accedervi grazie ai fondi dal concordato preventivo. Inclusi anche nuclei monogenitoriali.

Bonus Natale
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Il Bonus Natale 2024, introdotto dal governo per sostenere le famiglie italiane, si estende a una nuova platea. Dopo le critiche sollevate dall’opposizione, che ha evidenziato il rischio di esclusione per alcune famiglie in difficoltà, il governo ha deciso di rivedere i criteri di accesso.

Grazie a fondi recuperati dal concordato preventivo, la misura includerà non solo famiglie con figli, ma anche altre categorie di cittadini a basso reddito, come le famiglie monogenitoriali. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha confermato che l’estensione consentirà a una platea raddoppiata di accedere agli aiuti economici natalizi.

Il concordato preventivo: fondi per famiglie e società in difficoltà

Oltre all’espansione del Bonus Natale, il governo ha ampliato le possibilità di adesione al concordato preventivo anche per le società che, in seguito a modifiche nell’assetto proprietario, necessitano di accordi di ristrutturazione fiscale.

Questa iniziativa risponde all’esigenza di sostenere non solo le famiglie ma anche il tessuto imprenditoriale, offrendo alle imprese in difficoltà una via di ristoro finanziario.

Si punta così a rinforzare l’economia, fornendo una rete di sicurezza tanto per i cittadini quanto per il sistema produttivo italiano.

FDI propone contributi extra per le famiglie con figli

Fratelli d’Italia ha avanzato una proposta volta a incrementare il sostegno alle famiglie con figli a carico. L’idea, sostenuta dalla premier Giorgia Meloni, è quella di offrire un contributo annuale di 500 euro per ogni figlio sotto i 14 anni, da destinare alla copertura delle spese per attività extrascolastiche.

La misura si indirizzerebbe ai nuclei con un ISEE inferiore a 35.000 euro, supportando così le famiglie con redditi medio-bassi. Questo intervento rappresenterebbe un ulteriore passo per incentivare la natalità e per aiutare i genitori a far fronte alle spese educative dei figli.

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