Carenza di personale ATA: volontari in aiuto e chiusura anticipata delle scuole

La mancanza di personale ATA nelle scuole di Prato costringe gli istituti a ridurre l'orario scolastico e a ricorrere all'aiuto dei volontari dell'Auser

personale ata
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Manca il personale ATA e quindi le scuole chiudono prima. Ecco cosa sta accadendo a Prato, in Toscana, dove la carenza di personale ATA (Assistenti Tecnici e Amministrativi) sta causando gravi difficoltà nel mantenimento dei servizi scolastici. Diverse scuole, infatti, sono costrette a chiedere aiuto ai volontari dell’associazione Auser per supportare le normali e consuete attività quotidiane, come la sorveglianza e le chiusure serali degli istituti, che altrimenti verrebbero fortemente penalizzate.

Le misure adottate dai Dirigenti Scolastici

Questa carenza cronica di personale, aggravata da risorse insufficienti, ha già portato alcuni dirigenti scolastici a dover adottare misure straordinarie, come la riduzione dell’orario scolastico per garantire la sicurezza di studenti e docenti: “Per ora chiudo alcuni plessi alle 18:30 invece che alle 19:00“, afferma una dirigente scolastica dichiarando di essere persino pronta a rivolgersi al Prefetto se la situazione non dovesse migliorare: “Se le cose dovessero peggiorare sono pronta a portare le chiavi della scuola al Prefetto“. I dirigenti coinvolti nell’emergenza, quindi, hanno anche sollecitato l’intervento delle istituzioni locali per ottenere un aumento del personale o, in alternativa, il supporto necessario.

Volontari per compensare la carenza di personale ATA

Il coinvolgimento dei volontari, intanto, è diventato essenziale per molti istituti. Tuttavia, sebbene rappresenti un prezioso aiuto, non riesce a compensare completamente l’assenza di figure professionali specializzate nel supporto amministrativo e tecnico. La carenza di personale ATA compromette la gestione delle mansioni quotidiane, dalla manutenzione alla gestione di documenti amministrativi, che sono fondamentali per il corretto funzionamento delle strutture educative.

La palla alle istituzioni locali

La palla passa adesso dunque alle istituzioni locali, indubbiamente sotto pressione, alle quali viene chiesto di rispondere alla domanda di maggiore personale per le scuole del territorio. Lo scenario riflette chiaramente un ben più grande problema di livello nazionale che, se non risolto a livello strutturale, rischia di continuare a mettere in difficoltà numerosi istituti italiani, che vedono compromessi la qualità e il normale svolgimento delle attività scolastiche.

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