Bullismo nelle scuole: più educazione civica e cittadinanza solidale, la proposta del Ministro Valditara

Valditara propone: più educazione civica e attività di cittadinanza solidale contro il bullismo, evitando sospensioni per promuovere il rispetto e la consapevolezza.

Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara
Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara

Negli ultimi giorni, si è assistito a numerosi episodi di violenza nelle scuole italiane. Il bullismo continua a rappresentare una piaga tra i giovani, con conseguenze spesso tragiche. Durante la Fiera Didacta Italia, in corso presso la Nuova Fiera del Levante di Bari, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha espresso la sua posizione sull’argomento, ribadendo un concetto fondamentale: non sospendere i bulli, ma dare loro più scuola e attività di cittadinanza solidale.

Niente sospensioni, più scuola

Il Ministro Valditara ha sottolineato l’importanza di educare i giovani, piuttosto che allontanarli dalle aule con le sospensioni. Secondo il Ministro, le sanzioni devono avere un carattere rieducativo e far comprendere agli studenti il loro errore. Valditara ha spiegato che restare a casa per dieci giorni a seguito di un comportamento scorretto non rappresenta una vera punizione, ma piuttosto un premio per lo studente.

“Se prendi a pugni un compagno o colpisci un insegnante, innanzitutto è colpa tua. Le sanzioni devono essere formative, per farti comprendere che hai sbagliato,” ha dichiarato il Ministro.

Educazione civica e cittadinanza solidale

Per contrastare il bullismo, Valditara propone di aumentare lo spazio dedicato all’educazione civica nelle scuole e di promuovere attività che stimolino la solidarietà e l’impegno sociale. Invece di lasciare gli studenti a casa, Valditara suggerisce di far approfondire temi legati al rispetto reciproco e alla storia.

Ad esempio, se uno studente attacca un compagno per motivi razziali, dovrà approfondire cosa è successo durante la Seconda Guerra Mondiale e nei campi di concentramento.

La scuola come strumento di cambiamento

Valditara ha sottolineato l’importanza della solidarietà come strumento per formare cittadini consapevoli. Se un gesto risulta particolarmente grave, gli studenti coinvolti dovranno partecipare ad attività di cittadinanza solidale per capire cosa significhi veramente essere parte di una società. Questo approccio mira a sensibilizzare i giovani e a far comprendere che esistono povertà e dolore, con l’obiettivo di creare un ambiente scolastico più inclusivo e rispettoso.

In questo modo, Valditara propone di trasformare la scuola in un vero e proprio strumento di rieducazione e crescita personale, andando oltre le semplici punizioni.

Il bullismo nelle scuole richiede soluzioni concrete e mirate. Il Ministro Valditara propone di puntare su più educazione civica e attività di cittadinanza solidale, evitando sospensioni che non risolvono il problema. Formare i giovani al rispetto e alla solidarietà risulta, secondo il Ministro, la strada migliore per contrastare la violenza nelle scuole e creare una generazione più consapevole e rispettosa.

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