Pubblichiamo il comunicato stampa che celebra il secondo anno consecutivo di Verona come leader in Italia nella formazione dei giovani al primo soccorso scolastico. Grazie al sostegno della Fondazione Famiglia Rana e alla collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, l’Università di Verona, e altri partner istituzionali, per l’anno scolastico 2024/25 il numero di studenti coinvolti quadruplicherà, raggiungendo 4.000 partecipanti, rafforzando così la cultura del primo soccorso e dell’uso del defibrillatore nelle scuole.
Verona conferma per il secondo anno il suo primato in Italia nella formazione dei giovani al primo soccorso scolastico
Il progetto continua a crescere grazie al sostegno di fondazione famiglia Rana
Verona si conferma leader in Italia nella diffusione del primo soccorso nelle scuole, con un approccio metodologico innovativo e capillare che mira a preparare le giovani generazioni a rispondere prontamente alle emergenze sanitarie. Dopo quattro anni di lavoro, la città si conferma un esempio pionieristico nell’educazione al primo soccorso.
Grazie alla Fondazione Famiglia Rana, che anche quest’anno rinnova il suo impegno nella formazione di primo soccorso, il numero di studenti crescerà ulteriormente, con una quadruplicazione dei partecipanti fino a raggiungere quota 4.000.
Questo consentirà a un numero sempre crescente di giovani, per l’anno scolastico 2024/25, di partecipare ai progetti didattici “Diamoci una scossa“, “Tieni il tempo” e “Un battito d’ali“, volti a diffondere nelle scuole l’insegnamento delle manovre di rianimazione cardiopolmonare e a certificare gli studenti nell’uso del defibrillatore.
I percorsi didattici sono realizzati dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata e dall’Università di Verona, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico e il Comune di Verona.
Verona, 23 settembre 2024 – Ogni anno, circa 60.000 persone in Italia sono vittime di arresto cardiaco fuori dalle strutture sanitarie, un dato che rispecchia la media europea di 450.000 episodi. Tuttavia, l’Italia è in ritardo rispetto ad altri Paesi riguardo l’efficacia della rianimazione cardiopolmonare praticata sul posto, con una percentuale del 55%, inferiore al 58% della media europea. La rapidità dell’intervento è fondamentale: agire entro i primi dieci minuti può fare la differenza tra la vita e la morte. In Nord Europa, l’83% dei cittadini è in grado di praticare la rianimazione cardiopolmonare, grazie a programmi di sensibilizzazione che hanno un ruolo chiave.
Per migliorare la situazione in Italia, è essenziale investire nella formazione. In quest’ottica, la Fondazione Famiglia Rana rinnova il proprio impegno a fianco dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, sostenendo per il secondo anno il programma educativo che forma i giovani nelle scuole sulle tecniche di rianimazione cardiopolmonare
Grazie al contributo della Fondazione Famiglia Rana, nel prossimo anno scolastico 2024/25, il progetto quadruplicherà il numero di studenti coinvolti a Verona e provincia, raggiungendo 4.000 partecipanti. Saranno coinvolte 160 classi delle scuole primarie e secondarie, oltre a 31 istituti superiori, e verranno acquistati i manichini e altro materiale didattico necessario per le esercitazioni pratiche. Questo ampliamento consolida il primato di Verona nella preparazione degli studenti alle emergenze, promuovendo una cultura diffusa del primo soccorso.
“Ma che gioia sapere che con il nostro contributo Verona è diventata la capitale d’Italia nella diffusione del primo soccorso nelle scuole: alla fine dell’anno scolastico festeggeremo il coinvolgimento di un numero quadruplo di studenti rispetto all’anno scorso!” Ha dichiarato Gian Luca Rana (CEO Pastificio Rana) “Investire nella formazione dei giovani per me è essenziale, solo così si stimola la crescita personale e professionale, in ogni ambito.
Questa volontà è ancora più rilevante quando si parla di progetti che, fin dall’età scolastica, coltivino e diffondano la cultura della responsabilità sociale, civica, etica, come in questo caso attraverso l’apprendimento delle tecniche di primo soccorso. Per questo motivo sono felicissimo di rinnovare la nostra collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e l’Università degli Studi, affinché sempre più scuole e sempre più studenti possano acquisire competenze che potranno utilizzare non solo nelle loro famiglie e comunità, ma anche nelle future professioni.
Credo fermamente che la diffusione delle pratiche di primo soccorso in situazioni di emergenza contribuisca alla creazione di una società più responsabile, più consapevole, più solidale, più generosa, oltre che più sicura. Iniziative come queste non solo promuovono la un atteggiamento di aiuto reciproco, ma sviluppano anche una maggiore empatia e fraternità tra le persone. In questo modo, possiamo ispirare i più giovani affinché creino una comunità sempre più coesa e resiliente, che può affrontare le sfide del futuro con senso di unità e collaborazione. “
Grazie quindi al sostegno della Fondazione Famiglia Rana, per ‘anno scolastico 2024/25 quadruplicheranno il totale degli studenti che potranno partecipare ai tre progetti didattici “Diamoci una scossa”, “Tieni il tempo” e “Un battito di mani”, organizzati da AOUI Verona e Università di Verona, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale e il Comune di Verona e l’Italian Resuscitation Council (IRC) che certifica l’uso del defibrillatore e promuovono la cultura del primo soccorso.
Dott Callisto Bravi, Direttore Generale Aoui Verona: “La partnership pubblico-privato, modalità in cui credo molto, ha dato grandi risultati. Aoui Verona e Fondazione Famiglia Rana si sono dimostrati un connubio professionale di spicco. Ringrazio la Famiglia Rana per aver confermato il sostegno al nostro progetto, che ci permette di allargare ancora di più la rete di giovani preparati nella rianimazione cardio-polmonare. Salvare vite umane e far vivere in salute la nostra comunità con ogni strumento è la mission che governa il nostro agire quotidiano. Insieme si fa di più e meglio”.
Grazie all’importante collaborazione tra pubblico e privato, è stato possibile sviluppare percorsi didattici virtuosi, introducendo innovazioni anche nella metodologia didattica, che prevede una fase di ri-test degli alunni a distanza di quattro mesi, per verificare la memorizzazione delle conoscenze apprese.
Questo è un fattore fondamentale per consolidare le nozioni e adattare l’insegnamento alle esigenze degli studenti. Grazie a una meticolosa raccolta di dati effettuata durante queste iniziative, è stato possibile comprendere come gli studenti reagiscano di fronte a un arresto cardiaco e cosa riescano a ricordare nel tempo.
L’analisi dei dati raccolti negli scorsi anni ha permesso gruppo di lavoro, che porta avanti queste iniziative con entusiasmo e costanza, di pubblicare articoli su riviste scientifiche e presentare i risultati in congressi nazionali e internazionali, dimostrando che il lavoro di squadra e la passione portano a risultati riconosciuti.
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