Negli ultimi anni, l’utilizzo dell’algoritmo per l’assegnazione delle supplenze GPS ha generato numerose controversie, con frequenti segnalazioni di malfunzionamenti. Tra queste, figurano docenti che hanno ricevuto incarichi ridotti o non hanno ottenuto supplenze, nonostante punteggi superiori rispetto ai colleghi. Una recente sentenza del Tribunale di Torino ha fatto luce su uno di questi casi, condannando il Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Malfunzionamenti Algoritmo: la vicenda, il ricorso e la sentenza a favore della docente penalizzata
Il caso in oggetto ha riguardato una docente iscritta nella II Fascia delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) che, nell’anno scolastico 2021/2022, aveva ricevuto un contratto di sole 9 ore settimanali, nonostante avesse richiesto il completamento orario, come previsto dal Decreto n. 60 del 10 Luglio 2020. Nonostante la presenza di posti vacanti, l’algoritmo non le ha assegnato ulteriori ore, mentre altri colleghi con punteggi inferiori hanno ricevuto cattedre intere o complete.
Doppio risarcimento contro l’algoritmo nella sentenza del Tribunale di Torino: mancato completamento d’orario e mancata erogazione della Carta Docente
Il Tribunale di Torino, in sostanza, attraverso la sentenza n. 2287 del 20 settembre 2024, ha stabilito che la docente è stata ingiustamente svantaggiata dall’algoritmo in quanto avrebbe avuto tutto il diritto al completamento dell’orario lavorativo.
Per questa motivazione, il Ministero dell’Istruzione e del Merito è stato condannato a risarcirle €4.568,69 in retribuzioni perse, oltre agli interessi legali. La docente ricorrente, inoltre, ha ottenuto dal Giudice di Torino il riconoscimento di ulteriori €2.500 per la mancata erogazione della Carta Docente, diritto che avrebbe dovuto essere esteso anche ai docenti con contratti a tempo determinato.
Riconoscimento dei diritti per le supplenze GPS annuali dei docenti precari
La sentenza in oggetto, la prima in assoluto, ha ribadito il diritto della docente a ricevere la Carta Docente anche per le supplenze annuali, in linea con quanto stabilito dalla Cassazione nella sentenza n. 29961 del 27 ottobre 2023.
Questo caso rappresenta certamente un precedente importante per i diritti dei docenti supplenti che subiscono danni derivanti da errori tecnici dalle procedure per l’attribuzione delle supplenze annuali e per il sistema di assegnazione delle stesse.
Il caso evidenzia come le problematiche legate all’algoritmo per l’assegnazione delle supplenze possano avere un impatto significativo sulle condizioni lavorative dei docenti e come, in alcuni casi, sia necessario un intervento legale per ottenere giustizia.
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