sabato, 21 Dicembre 2024
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Maria Rosaria Boccia indagata: rischia fino a sette anni di carcere

Maria Rosaria Boccia indagata per violenza e lesioni aggravate. Rischia fino a sette anni di carcere dopo la denuncia dell'ex ministro Sangiuliano

L’imprenditrice campana Maria Rosaria Boccia è al centro di un’inchiesta giudiziaria a seguito della denuncia presentata dall’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Le accuse a suo carico includono i reati di violenza o minaccia al corpo politico e lesioni aggravate. Secondo gli inquirenti, queste accuse potrebbero portare a una condanna fino a sette anni di carcere.

Perquisizioni a Pompei: trovato materiale compromettente

I pm di Roma, incaricati dell’indagine, hanno inviato i carabinieri del Nucleo investigativo presso l’abitazione dell’imprenditrice a Pompei. Durante la perquisizione, gli investigatori hanno sequestrato materiale informatico, tra cui il cellulare dell’imprenditrice e alcuni occhiali smart utilizzati per realizzare video all’interno della Camera dei Deputati. Gli inquirenti stanno ora analizzando il contenuto di due cellulari, un tablet, due pc e numerose schede SIM, alla ricerca di elementi che potrebbero aggravare la posizione della Boccia.

Le accuse contro Maria Rosaria Boccia

L’inchiesta riguarda due capi d’accusa principali. Il primo è il reato di violenza o minaccia al corpo politico, disciplinato dall‘articolo 338 del codice penale, che prevede una pena da uno a sette anni di reclusione. Il secondo riguarda le lesioni aggravate: secondo la denuncia di Sangiuliano, la donna lo avrebbe colpito alla testa a Sanremo, nella notte tra il 16 e il 17 luglio. L’ex ministro, in seguito all’episodio, è stato visto con un cerotto visibile in testa.

Se Maria Rosaria Boccia dovesse essere processata e riconosciuta colpevole, rischierebbe una condanna superiore ai sette anni di carcere, considerando anche la gravità delle accuse. Tuttavia, l’indagine è ancora nelle fasi preliminari, e molto dipenderà dai risultati delle verifiche sui dispositivi sequestrati.

Le chat tra Boccia e Sangiuliano preoccupano il governo

Oltre agli aspetti penali, c’è preoccupazione anche per i contenuti che potrebbero emergere dalle chat presenti nei dispositivi sequestrati. Alcune di queste conversazioni potrebbero rivelarsi imbarazzanti per il governo, soprattutto considerando che Sangiuliano è a sua volta indagato per peculato e rivelazione di segreto. Si ipotizza infatti che l’ex ministro possa averle condiviso informazioni riservate.

Boccia si dichiara “operativa” dopo il sequestro

Nonostante il sequestro del materiale, l’inpenditrice ha dichiarato di essere tornata “operativa”, condividendo sui social una foto di nuovi cellulari con la canzone “Io non ho paura” di Fiorella Mannoia in sottofondo.

L’inchiesta, iniziata con le dimissioni di Sangiuliano, potrebbe quindi riservare ulteriori sviluppi, con possibili ripercussioni non solo per la Boccia ma anche per altre figure politiche coinvolte.

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