Assunzioni docenti e supplenze, possibile caos nelle scuole: l’allarme della Gilda 

Una classe mentre fa lezione
Una classe mentre fa lezione

Il sindacato Gilda lancia l’allarme per il caos nelle assunzioni docenti e nelle supplenze a causa dei ritardi nelle GPS e nelle nomine in ruolo. Patrizia Giovannini, coordinatrice provinciale della Gilda Insegnanti di Latina, prevede un inizio d’anno scolastico turbolento.

Assunzioni docenti e supplenze: forti ritardi nelle nomine e le criticità per i docenti precari

Secondo quanto riportato da Latina Today, Giovannini spiega che “il Ministero ha fissato la data del 23 agosto per le nomine da mini call veloce. Entro questa data devono essere effettuate tutte le operazioni relative ai ruoli, dalla scelta della graduatoria e della provincia da parte degli aspiranti, alla pubblicazione degli esiti, fino all’indicazione prioritaria della sede di destinazione.”

Giovannini aggiunge: “Tutto questo avviene nella settimana a cavallo del Ferragosto, creando disagi per i docenti precari che devono organizzarsi con un preavviso minimo di sole 48 ore per compilare telematicamente le domande, invece di godere di un momento di meritato riposo. Attendiamo la pubblicazione sul sito del Ministero di un cronoprogramma o avvisi che chiariscano agli aspiranti al ruolo il da farsi nei prossimi giorni.”

Caos nelle supplenze con il rischio di ricorsi e contenziosi

Non è tutto: “Per quanto riguarda gli incarichi di supplenza che seguiranno le nomine in ruolo e le assegnazioni provvisorie, se si procederà con l’algoritmo nell’ultima settimana di agosto, sarà un pandemonio. Il numero degli aspiranti nelle GPS è notevolmente aumentato, rischiamo il peggior avvio di anno scolastico degli ultimi tempi.

I problemi da risolvere e i ritardi nelle operazioni porteranno a esecuzioni frettolose e confuse, danneggiando la correttezza. Sono già prevedibili ricorsi, specialmente dalle graduatorie dei concorsi che mostrano errori di valutazione da parte delle commissioni regionali. Insomma, un avvio d’anno all’insegna della discontinuità.”

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