venerdì, Settembre 20, 2024
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Pensione con 4 anni di anticipo: ecco una guida completa

E’ possibile andare in pensione con alcuni anni di anticipo. Esistono diverse misure di accompagnamento alla pensione, supportate dal datore di lavoro, che permettono di raggiungere questo obiettivo. Un esempio noto è l‘isopensione, con la quale si può terminare di lavorare con 7 anni di anticipo rispetto al raggiungimento dei requisiti per la pensione, ma ha un costo elevato per l’azienda.

Oltre all’isopensione, esistono diverse alternative per smettere di lavorare in anticipo, sfruttando al meglio le varie opzioni e tutele previste dal nostro sistema previdenziale. Con una buona pianificazione, si può trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze e ridurre i costi per l’azienda.

Requisiti da soddisfare per andare in pensione in anticipo

Ecco una soluzione, che non è per tutti, ma solo per quei lavoratori che hanno maturato almeno:

– 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni di età;
– 1 contributo settimanale entro il 31 dicembre 1995;
– 39 anni di contributi.

Se possiedi queste caratteristiche, questa strategia potrebbe fare al caso tuo, anche se richiede qualche rinuncia.

Primo Step: Farsi licenziare

Il primo passo è ottenere il consenso del datore di lavoro per essere licenziato. Questo è fondamentale per non precludere l’accesso all’indennità di disoccupazione Naspi. Il licenziamento ha un costo per l’azienda, ma è comunque inferiore a quello dell’isopensione.

Secondo Step: Richiesta di disoccupazione

Una volta notificato il licenziamento, puoi fare richiesta di Naspi, l’indennità di disoccupazione. La Naspi spetta per la metà delle settimane contributive maturate negli ultimi 4 anni, permettendo di percepire un’indennità per 2 anni, più bassa dello stipendio, ma comunque utile. Durante il periodo di Naspi, vengono riconosciuti i contributi figurativi, continuando così a versare i contributi utili per la pensione.

Terzo Step: Domanda per Quota 41

Quota 41 consente di andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica. Per accedere a Quota 41, bisogna essere lavoratori precoci, con 12 mesi di contributi entro i 19 anni e almeno 1 contributo settimanale versato entro il 31 dicembre 1995. Inoltre, è necessario essere disoccupati che hanno cessato di percepire la Naspi da almeno 3 mesi.

Differenza tra cessazione lavorativa e pensione anticipata

Questa strategia consente di cessare l’attività lavorativa con quasi 4 anni prima rispetto alla pensione anticipata tradizionale, che richiede 42 anni e 10 mesi di contributi.

Pianificare attentamente e discutere con il datore di lavoro è essenziale per sfruttare al meglio questa opportunità.

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