venerdì, 27 Settembre 2024
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Recupero scatti di anzianità anno 2013: la Giustizia dà ragione al personale scuola, ma il Governo non ha i soldi 

Recupero scatti di anzianità anno 2013: a che punto siamo? Tutto tace dal punto di vista politico in quanto occorrerebbero parecchi soldi che il Governo non ha.

Recupero scatti di anzianità anno 2013: a che punto siamo? Dopo la decisione della Corte di Cassazione dello scorso giugno e quella di gennaio del Tribunale di Firenze, molti docenti avevano iniziato a sperare che la vecchia questione del riconoscimento dell’anno 2013 ai fini della progressione di carriera si sarebbe risolta in fretta. Ne ha parlato di recente Reginaldo Palermo con un articolo su La Tecnica della Scuola.

Recupero scatti di anzianità anno 2013: manca l’aumento retributivo 2013 perchè questa annualità è stata congelata nel calcolo degli anni di servizio

Nel 2013, il Governo italiano aveva deciso di congelare gli scatti di anzianità per il personale della scuola come misura di austerità per far fronte alla crisi economica. Questa decisione aveva portato alla mancata validità dell’anno 2013 per il calcolo degli anni di servizio necessari per ottenere avanzamenti di carriera e aumenti retributivi.

Il congelamento degli scatti di anzianità ha avuto un impatto significativo su centinaia di migliaia di dipendenti del Ministero. Gli insegnanti e il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) si sono trovati a dover affrontare un blocco della loro progressione di carriera, con ripercussioni anche sulle pensioni future. Questa situazione ha alimentato più di una protesta, oltre che numerose azioni legali e sindacali.

Le organizzazioni sindacali hanno continuato a fare pressione sul governo per ottenere una soluzione equa e definitiva, ma senza grandi risultati.

Le ordinanze e le sentenze sul recupero del 2013

Le sentenze relative al recupero dell’annualità 2013 per il personale della scuola hanno avuto sviluppi significativi negli ultimi anni. Inizialmente, il Tribunale di Firenze aveva stabilito che le misure adottate dal Governo per il blocco degli scatti di anzianità e dei relativi adeguamenti stipendiali, seppure legittime, non potevano avere effetti ultrattivi, ossia non potevano causare conseguenze negative sulla carriera e sul trattamento pensionistico del personale scolastico.

Il Ministero dell’Istruzione aveva impugnato questa decisione, portando la questione davanti alla Corte di Cassazione. Tuttavia, nel giugno di quest’anno, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell’Amministrazione, confermando la decisione del Tribunale di Firenze.

Questa sentenza implica che il Ministero dovrebbe prendere provvedimenti per restituire il dovuto al personale scolastico coinvolto, riconoscendo loro gli scatti di anzianità e gli adeguamenti stipendiali per l’anno 2013. Tuttavia, la realizzazione pratica di questa decisione richiede risorse finanziarie significative, stimate in almeno un paio di miliardi di euro, che al momento non sono disponibili.

In assenza di copertura finanziaria, docenti e personale ATA devono quindi attendere che la politica trovi una soluzione per finanziare le restituzioni dovute, rendendo questa vicenda ancora più complessa e paradossalmente sgradevole.

Contenziosi e ricorsi promossi da tutti i sindacati Scuola

Alla luce di ciò, tutte le sigle sindacali di categoria, considerando l’interesse manifestato dagli iscritti, hanno già attivato i propri uffici per avviare le cause con i propri legali di riferimento. Il nostro consiglio è quello di contattare il proprio sindacato per chiedere maggiori delucidazioni.

I ricorsi dovrebbero essere assolutamente gratuiti almeno per gli iscritti (fatta eccezione per le sole spese di legge relative al contributo unificato, se dovuto sulla base dell’imponibile fiscale). Procedere con un’azione legale diretta al riconoscimento giuridico dell’anno 2013 è un diritto dei lavoratori per ottenere il giusto e sacrosanto adeguamento della propria retribuzione.

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