Autonomia Differenziata: Emiliano avverte sui rischi per il Sud di perdere medici e docenti

Michele Emiliano
Michele Emiliano

Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, durante un’intervista al Forum in Masseria a Manduria, ha messo in guardia contro l’autonomia differenziata. Non si tratta, ha sottolineato, di essere contrari a più poteri per le Regioni, ma di quale tipo di autonomia stiamo parlando. Il vero nodo è che, con i criteri discrezionali del governo, si rischia una disomogeneità di contenuti tra le intese regionali, creando diseguaglianze profonde tra Nord e Sud.

L’Autonomia Differenziata è una battaglia nazionale e non solo meridionalista

Emiliano non vuole fare di questa una battaglia meridionalista, ma una questione nazionale, che deve coinvolgere anche le zone meno sviluppate del Nord. L’autonomia differenziata potrebbe destabilizzare il delicato equilibrio tra le Regioni, facendo leva su bilanci ordinari molto più ricchi rispetto a quelli del Sud. Questo potrebbe tradursi in una retribuzione aggiuntiva per medici, infermieri, OSS e insegnanti, con il rischio concreto di svuotare il Mezzogiorno delle sue risorse umane più preziose.

Emiliano ha ricordato il processo di formazione della legge quadro, iniziato dal ministro Boccia, che aveva cercato di individuare alcune materie chiave, evitando la trattenuta del residuo fiscale e prevedendo un meccanismo di perequazione infrastrutturale con un fondo di quasi 5 miliardi di euro. Ma quel sogno è sfumato, e persino l’Emilia-Romagna, una delle Regioni più avanti nel processo, ha dovuto contrastare la legge Calderoli.

Fondi bloccati per i Fondi di Sviluppo e Coesione e le strategie politiche future

Rispondendo a Bruno Vespa, Emiliano ha spiegato che la Puglia è ancora in attesa di firmare l’accordo con il governo sui Fondi di Sviluppo e Coesione (FSC). Ha accusato Fitto di bloccare 5 miliardi di euro e ha denunciato che, nonostante le regolari rendicontazioni inviate dalla Regione, i fondi non sono ancora stati erogati.

Emiliano ha rivelato la sua strategia di mantenere rapporti cordiali con Fitto per evitare ritorsioni, consapevole che provocarlo potrebbe peggiorare la situazione. Ha concluso sottolineando l’urgenza di chiudere l’accordo, evidenziando che la situazione è critica non solo per la Puglia, ma anche per Campania e Sardegna.

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