Nell’incontro del 29 maggio, il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha presentato ai sindacati la bozza di decreto riguardante il percorso iniziale del primo ciclo triennale di formazione in servizio dei docenti (ai sensi dell’art. 16-ter, co. 1, del Dlgs n. 59/2017).
Contesto della proposta del MIM sulla formazione in servizio dei docenti
Questo decreto è stato proposto dal MIM dopo che, in un precedente incontro, la FLC CGIL aveva respinto la proposta dell’Amministrazione di regolare contrattualmente le modalità di partecipazione ai percorsi di formazione in servizio incentivata del personale docente, come previste dal DL 36/2022.
Il sindacato ritiene che l’intera materia relativa alla valorizzazione professionale debba essere trattata integralmente dal CCNL (con risorse aggiuntive) e che la procedura prevista dal DL 36/2022, che include una gratifica salariale al termine di un percorso formativo lungo 9 anni, debba essere cancellata.
Per rispettare gli impegni e le scadenze del PNRR, il MIM ha deciso di definire per decreto, in prima applicazione per l’anno scolastico 2023-2024, l’avvio del percorso iniziale di formazione dei docenti. Il Ministero ha espresso l’intenzione di riconsiderare complessivamente il percorso di valorizzazione dei docenti definito dal DL 36/2022.
I contenuti della bozza di Decreto sulla formazione continua dei docenti
- Adesione volontaria: Il percorso formativo è volontario.
- Destinatari: Docenti che svolgono funzioni di supporto e di coordinamento didattico e organizzativo delle attività previste dal PTOF, conferite sulla base di criteri deliberati dal collegio dei docenti.
- Modalità: Le attività formative si svolgono al di fuori dell’orario di insegnamento, in modalità online e asincrona.
- Durata: 30 ore per i docenti dei diversi gradi di scuola.
- Retribuzione: La partecipazione alle attività formative potrà essere retribuita come stabilito in contrattazione d’istituto.
La posizione contraria della FLC CGIL e le riserve del MIM
La FLC CGIL ha ribadito la sua contrarietà alle misure del DL 36/2022 relative ai percorsi di formazione e valorizzazione professionale dei docenti, sostenendo che l’intera materia debba essere regolata dal CCNL, con le necessarie risorse aggiuntive. Pur condividendo che i percorsi di formazione siano destinati, su base volontaria, a quei docenti individuati dai criteri del collegio docenti e che svolgono funzioni di supporto al PTOF, la FLC CGIL ha evidenziato diverse criticità:
- Durata: La durata di 30 ore delle attività di formazione non è compatibile con un anno scolastico ormai al termine.
- Riconoscimento e retribuzione: La partecipazione alla formazione deve essere riconosciuta e retribuita con certezza, come previsto dal nuovo CCNL 2019/21 (art. 36, co. 7), con risorse aggiuntive previste.
La FLC CGIL ha concluso affermando che tutta la materia della formazione va riportata in sede di confronto sindacale nazionale per gli obiettivi e di contrattazione integrativa nazionale per i criteri di riparto delle risorse alle scuole.
L’Amministrazione si è riservata di effettuare ulteriori valutazioni circa i rilievi espressi.
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